La mostra organizzata da Casa Museo Schlatter sarà anche un’occasione per conoscere le opere e il pensiero di Carlo Adolfo, pittore e teosofo dei primi del Novecento
Riscoprire le origini, la storia e il vissuto sociale di Campo di Marte e condividerne i ricordi. È l’obiettivo della mostra ‘Con antichi occhi’ in programma dal 24 al 28 giugno e organizzata da Casa Museo Schlatter con il patrocinio del Comune di Firenze (https://www.lamartinelladifirenze.it/arte-e-spiritualita-nella-affascinante-storia-di-carlo-adolfo-schlatter/). L’esposizione ripercorre la storia recente del quartiere attraverso immagini d’epoca provenienti dagli archivi di privati cittadini e collezionisti, alla riscoperta di storie, usanze e piccoli tesori, come quello racchiuso nella Casa Museo Schlatter (ingresso libero 10-13 e 15.30-18.30. E’ possibile sostenere l’iniziativa con un contributo spese facoltativo di 5 euro. Info: aps.casamuseoschlatter@gmail.com).
“Un modo per rivivere un intero quartiere e le sue trasformazioni urbanistiche e sociali – hanno detto l’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re e il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi -. Un viaggio fotografico nella memoria dei cittadini che darà l’opportunità a tanti fiorentini di riscoprire le origini di un’area sempre fortemente attiva e vissuta, valorizzandone il legame identitario e la capacità di innovazione urbana al servizio della cittadinanza. Sarà l’occasione non solo per ammirare la mostra ma anche per scoprire la villa e le opere di Carlo Adolfo Schlatter, pittore non molto conosciuto ma che ci ha regalato grandi opere: la sua casa è un piccolo gioiello del quartiere”.
Sono diverse le personalità e associazioni che hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa: Luciano Artusi, che ha curato l’introduzione, associazione Arma Aeronautica, associazione Nazionale Famiglie caduti e mutilati dell’Aeronautica, associazione Via Maggio, Elena Tempestini, Grazia Gobbi Sica, Maurizio Naldini, Salvatore La Lota Blasi, 67esimo Club Frecce Tricolori. La mostra sarà inoltre l’occasione per presentare una selezione di foto dall’archivio privato della famiglia Tempestini, che contiene oltre mille lastre scattate alla fine dell’800 dall’ufficiale di Cavalleria Giuseppe Tempestini.