E’ la proposta del M5S in attesa della video conferenza di sabato in cui il presidente Rocco Commisso farà sapere la sua opinione dopo le dichiarazioni di Nardella. Minoranze all’attacco: “Si è perso un anno per nulla”
Rocco Commisso parlerà sabato in videoconferenza dagli States e farà sapere la sua opinione. Ma continuano ad arrivare commenti e prese di posizione dai vari gruppo politici dopo l’exploit di ieri del sindaco Nardella che in un colpo solo ha dato l’addio allo stadio alla Mercafir, rivalutando l’ipotesi di restyling dell’Artemio Franchi (in quella che è sembrata una giravolta all’indietro) e dicendosi non particolarmente “irritato” o “geloso” se la Fiorentina facesse scelte diverse per un impianto nuovo magari in un altro comune.
“Forse siamo alla svolta – commenta il capogruppo M5S Roberto De Blasi -. La dimostrazione che Nardella abbia ripiegato con senso di adattabilità sul restyling del Franchi è il segnale che la campagna promossa a favore dell’operazione Mercafir non era in linea con il dialogo con il patron della Fiorentina che poi è colui che deve tirare fuori i quattrini”. Ma De Blasi esprime forti perplessità anche sul restyling del vecchio Comunale. “Anche se – continua – non ne sarei convinto fino in fondo perché non vedo idonea l’area di Campo di Marte a sviluppare centri commerciali, resort o qualsiasi tipo di attività che possa generare un indotto economico. Detto questo però credo che Nardella si trovi in una posizione molto particolare. E’ una sconfitta per l’amministrazione perché ha dato un indirizzo diverso, altrimenti sarebbe stata una vittoria. Gli stadi o gli impianti sportivi di massa non si possono pensare nei centri cittadini perché producono un indotto che non va d’accordo con chi questi centri li abita. Campo di Marte è assediata durante le manifestazioni sportive e non: i residenti non trovano posto per l’auto, devono sopportare la confusione prodotta. Nel momento in cui dobbiamo fare un nuovo stadio questo deve corrispondere alle aspettative dei cittadini e deve essere in un contesto urbanistico idoneo ad ospitare questi tipi di manifestazioni.
E infine lancia l’idea di un asse Firenze-Roma (il degrado di cui è vittima lo stadio Flaminio nella capitale ndr) affinché il Ministero dei Beni culturali possa rivedere i regolamenti per consentire il recupero di quelle strutture che sono vincolate o considerate monumenti nazionali dando nel contempo alle amministrazioni la capacità di poterlo fare.
“E’ assurdo – dice il Capogruppo della Lega Federico Bussolin – che ad oggi non ci sia una linea chiara sullo stadio. L’ipotesi di farlo fuori dal Comune di Firenze ha un unico responsabile ossia Nardella, che ha imposto alla Fiorentina la soluzione Mercafir. Stupisce che il Sindaco non sia ancora andato a Roma per trattare con il Ministero competente nell’interesse di Firenze. “Io sto con Commisso” è un messaggio chiaro: il sindaco ha sbagliato tutto e i suoi cambi di posizione a seconda di dove tira il vento hanno solamente confuso la città e la proprietà della Fiorentina”.
Preoccupazione per il futuro di Campo di Marte e per il modello di sviluppo che si immagina per Campi Bisenzio è invece espressa da Sinistra Progetto Comune: “Abbiamo sempre denunciato – attaccano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – come fosse un atteggiamento miope quello del Sindaco di Firenze di disconoscere il suo ruolo di Sindaco della Città Metropolitana, Quando una realtà privata decide di investire sul territorio sarebbe compito della politica dare indirizzi precisi su quale è la direzione complessiva: in questo caso non solo lo stadio, ma anche tutta la parte commerciale collegata. Per non parlare poi di reali progetti presi in considerazione per il Franchi. Il problema è l’assenza della politica. Se manca la politica manca una visione per il futuro. Questo è quello che diciamo dai tempi dell’ipotesi della Cittadella viola a Castello.
Per Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia “Nardella pur non pronunciando mai la parola “Campi Bisenzio” e dopo aver detto e sostenuto che la Mercafir fosse l’unica opzione, ha fatto inversione a U. Fa piacere che il Pd si sia reso conto che si debba preservare l’impianto. Nel 2011 l’allora Pdl presentò un progetto per la riqualificazione dello stadio che fu bocciato da tutto il Pd, ivi compresi Nardella e Pierguidi”.
Concludono Emanuele Cocollini e Antonio Montelatici (Lega): “Abbiamo perso un anno e siamo ripartiti da capo. Quando si parla di burocrazia che frena la realizzazione di un nuovo impianto sportivo dobbiamo ricordare che l’attuale legge sugli stadi porta proprio il nome di Nardella. Siamo stati gli unici a votare contro l’ipotesi di stadio alla Mercafir denunciando che il progetto era irrealizzabile. Siamo rimasti inascoltati ed adesso ripartiamo dal Franchi, senza un progetto ed una prospettiva chiara. Siamo pronti a sostenere fino in fondo l’ipotesi della realizzazione del nuovo Franchi. Ipotesi alternative fanno soltanto male alla prospettiva complessiva della Città, che merita uno stadio ed un aeroporto all’altezza della sua importanza”.