Il presidente dell’Aici richiama i valori fondanti della Repubblica e della Costituzione come premessa di una ripresa non solo economica ma morale e civile del Paese dopo la pandemia
“Richiamare i valori fondanti della Repubblica e della Costituzione come premessa di una ripresa non solo economica ma morale e civile del Paese dopo la Pandemia del Covid-19”. E’ questo il passo principale del messaggio affidato quest’anno alla Rete dal presidente dell’Aici Valdo Spini, già deputato e ministro fiorentino, nonché presidente del Circolo Rosselli. L’Associazione delle Istituzioni di Cultura italiane dedicherà alla Festa della Repubblica una pagina speciale sul sito www.aici.it, con diversi contenuti audio e video. Tra questi un video del giurista e costituzionalista Enzo Cheli (Fondazione Circolo Fratelli Rosselli), i contributi del presidente dell’Istituto Sturzo, Nicola Antonetti, e del presidente della Fondazione Basso, Franco Ippolito, gli scritti della Fondazione Iotti e della Fondazione Vera Nocentini, un video della Fondazione.
Ma ecco l’intervento del presidente Valdo Spini.
“Quest’anno il 2 giugno non sia “solo” un rituale o una celebrazione retorica, né può essere strumentalizzato, a maggior ragione dopo la pandemia che abbiamo attraversato. L’Italia sta vivendo una prova economica, sociale, morale, paragonabile solo a quella subita proprio durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio prima del 2 giugno 1946. L’AICI rappresenta fondazioni e istituti di tutte le culture della Repubblica, di tutti i filoni ideali e politici che hanno dato vita al pensiero dei costituenti e quindi poi alla Costituzione.
Il senso di una rinnovata coesione di tutti quei filoni ideali che diedero vita alla Repubblica è oggi proprio quello di riunificare i cittadini nello sforzo di una ripresa che sia al tempo stesso economicamente solida, sostenibile e socialmente equa. I valori della Repubblica e della Costituzione sono la nostra bussola: le libertà, i diritti sociali, un quadro di pace e giustizia ci guidino. Così come proprio questo patrimonio ideale, di valori e di speranze motivò i nostri padri e nonni a ricostruire un paese distrutto, nel 1946, 74 anni dopo occorre ritrovare quello stesso spirito costituente, a livello italiano ed europeo. Dobbiamo fare uno scatto in avanti: cogliamo l’occasione della ricostruzione dopo la crisi per risolvere i problemi strutturali che bloccano il progresso sociale ed economico del paese e con essi gli squilibri territoriali. Per questo ricordare l’avvento della Repubblica, celebrare l’autodeterminazione delle cittadine e dei cittadini non è retorica, è una necessità sempre più attuale e deve essere unificante, non divisiva”.
Tra le iniziative dell’associazione, la ristampa del volume “Preludio alla Costituente” che vede il contributo di studiosi e numerose Fondazioni e Istituti di cultura.