L’iniziativa è del Renny di via Baracca, il locale di ritrovo della comunità swing, che lancia una campagna di Crownfunding a sostegno. “Vorremmo che avesse anche un nuovo significato, il luogo dove rinascere e vivere la nuova libertà post virus”
BALLO: una parola semplice, composta di 5 lettere, che si pronuncia bene, con un bel suono ampio pulito. Però anche una parola che contiene dentro di sé sentimento, emozione, brivido e specialmente contatto personale: proprio quel contatto personale che questo nemico subdolo chiamato Coronavirus da 2 mesi ci ha vietato.
E chi ha dentro la voglia di ballare, di muoversi di fare movimenti armoniosi, ritmati come certi balli impongono come si organizza? Niente paura ci ha pensato Giulia Fantini direttrice artistica dell’associazione culturale “Tuballoswing” che a causa dello stop forzato ha dovuto riorganizzare le attività da offrire ai propri allievi e alla comunità swing. “Noi – dice – non ci siamo mai voluti rassegnare a fermarci, così ci siamo organizzati e abbiamo iniziato immediatamente le lezioni on line. Quasi per gioco, nei giorni precedenti il lockdown, abbiamo proposto alle coppie una lezione senza contatto: i partner si trovano in sintonia anche senza toccarsi, ballando grazie alle abilità di connessione sviluppate, uno degli aspetti più belli del ballo Swing. La speranza e la voglia di tutti noi è quella di riaprire al più presto le porte del Renny”.
Ma che nome è Renny? Per caso anche questo è il nome di un ballo? Forse un locale? O addirittura una balera? Giusto, ma la balera è un locale tipico del ballo liscio: invece Renny evoca lo swing americano. Ma ora basta e sveliamo il mistero. Renaissance fu un movimento artistico-culturale afroamericano sorto verso l’inizio degli anni venti del Novecento negli Stati Uniti. Il centro nevralgico fu il quartiere Harlem a New York, e da lì si espanse nei centri urbani di tutti gli States.
Ma Renaissance era anche una famosa e storica “Ballroom” dove per la prima volta bianchi e neri si affollavano a ballare nel centro di Harlem. Sono stati proprio i ballerini a rinominare il Renaissance Ballroom soltanto “RENNY”: un diminutivo dolce, affettuoso, amichevole e poi anche lui di cinque lettere come l’altra parola che apre questo articolo. Renny può significare anche emancipazione, parola che segnò il ‘900 e che a Firenze, capitale del Rinascimento, ha un doppio significato.
“Il Renny – aggiunge il presidente dell’Associazione Antonio del Villano – è stato l’investimento di una vita per poter proporre a tutti gli appassionati di questo mondo un luogo dove poterci ritrovare. Dopo 10 anni di attività e migliaia di iniziative abbiamo deciso di dare una casa alla nostra passione. Uno spazio multiculturale aperto alla città in stile vintage dove, oltre a svolgere la nostra attività con boogie woogie, lindy hop tip tap, charleston, canto e corsi di musica, trovano dimora altre realtà come danze del sud, yoga, hip hop, arti marziali, feldenkrais. Un ‘contenitore’ e un ‘contenuto’ che mancavano a Firenze”.
Investimento però vuol dire energie personali ma anche economiche e la sospensione delle attività ha messo un freno a tutto. E allora ecco una raccolta fondi affinché il Renny di via Baracca n. 1 a Firenze non chiuda. “Abbiamo lanciato il crowdfunding per riuscire a coprire le tante spese fisse che abbiamo – conclude Del Villano –. Dal 29 settembre 2018 il Renaissance si rivolge ad un pubblico ampio ed eterogeneo di cultura e interessi differenti. Volevamo un luogo aggregativo e di riferimento dove trascorrere serate, giocare, ascoltare musica o leggere un bel libro o guardare gli altri ballare. Vogliamo riaprire e un piccolo contributo assieme agli altri ci darà l’energia necessaria per esserci ancora. Renaissance Renny Firenze, dopo questo periodo di emergenza, vorremmo che avesse anche un nuovo significato, ovvero il luogo dove poter rinascere e vivere la nuova libertà post virus”.
La raccolta ha già superato la cifra di 4 mila euro in pochi giorni e si appoggia sulla piattaforma gofundme.com donazione: https://www.gofundme.com/f/sostieni-il-renny