Pec dell’ex candidata sindaco di Ri-Bella Firenze e dell’esponente del Comitato Vitabilita a Questore e Prefetto contro il progetto definitivo (già approvato dalla conferenza servizi) della tramvia che passerà dallo Stadio
Una Pec inviata a Prefetto, Questore, Comandante dei Vigili del Fuoco e Comandante della Polizia Municipale per esplicitare agli organismi competenti perplessità e criticità fortissime sul tracciato della Tramvia 3.2.2 Libertà-Rovezzano, con passaggio allo Stadio, il cui progetto definitivo recentemente ha avuto il via libera dalla Conferenza dei servizi. L’iniziativa, clamorosa, è di Francesca Marrazza, già candidata sindaco di Ri-Bella Firenze, e di Riccardo Galimberti del Comitato Vitabilità insieme a numerosi residenti del Q2 Campo di Marte convinti che il passaggio della linea tramviaria non solo andrebbe a stravolgere l’identità stessa del rione ma porrebbe anche seri problemi sul versante della sicurezza in occasione delle partite casalinghe della Fiorentina.
Cinque i punti su cui si puntano le osservazioni: l’altissima criticità dal punto di vista di ordine pubblico e sicurezza tra Viale dei Mille a via Amari causa entrata e deflusso dei tifosi ospiti in occasione delle partite casalinghe della Fiorentina; la fermata Mille/Fanti/Paoli, a meno di 25 metri dalla Curva Ferrovia, in zona attualmente interdetta al traffico per ragioni di sicurezza; la fermata Paoli/Fanti/Cialdini che si troverebbe in corrispondenza del piazzale antistante la piscina Costoli esattamente dove arrivano e partono i bus dei tifosi ospiti, anche questa zona interdetta al traffico. Senza considerare, osservano ancora Marrazza e Galimberti, che la tramvia passerà dove da decenni traffico pubblico e privato e parcheggio sono interdetti per consentire il passaggio dei mezzi di ordine pubblico e soccorso, e che occuperà metà della sede stradale delle maggiori arterie che portano e circondano lo Stadio ed il Mandela Forum con grave difficoltà per far arrivare mezzi di soccorso per tifosi e residenti in caso di emergenza.
“Il passaggio fra viale dei Mille e viale Fanti – spiegano -, dove le rotaie passerebbero a circa 25 metri dalla cancellata della Curva Ferrovia è un “UNICUM”, non c’è un’altra situazione in Italia dove una struttura fissa su rotaia passi così vicino ad uno stadio: fra l’altro quell’incrocio diventa, in concomitanza con eventi sportivi/musicali, un importante punto di afflusso/deflusso pedonale. Non sappiamo nei dettagli che cosa preveda il protocollo ma crediamo che, visti gli altri impianti sportivi, siano necessari 150/200 metri per il libero passaggio dei tifosi e l’agevole accesso alle forze dell’ordine o di soccorso. In quel punto, poi, il tram dovrebbe avere una fermata, di fronte allo Scheggi, e subito dopo a circa 300mt una seconda fermata, di fronte all’ingresso dello stadio Ridolfi. Entrambi i tratti sono attualmente zone interdette al traffico privato e ai mezzi pubblici che sono costretti a deviare il percorso per ragioni di sicurezza in via Sette Santi e al parcheggio. Ora, considerando le 2 fermate si capisce come diventerebbe fin troppo facile bloccare il veicolo e servirsene come trincea per eventuali tafferugli ed ovviamente l’intervento di polizia o di soccorso diventerebbe complicato”.
Stessa cosa, o forse addirittura peggio, secondo Marrazza e Galimberti sul lato opposto dove la fermata si trova all’incrocio tra viale Fanti e viale Paoli/Cialdini dove arrivano e partono i bus dei tifosi ospiti. “Anche questo tratto di strada – concludono – da viale Fanti (inizio viale Malta fine via Mamiani) viene regolarmente interdetto al traffico privato e pubblico, per ragioni facilmente intuibili. Da decenni i cittadini del rione sopportano i blocchi del traffico nelle strade tutte intorno allo stadio anche a distanze superiori ai 500 metri, sopportano la difficoltà di dover parcheggiare molto lontano e di non poter accedere vicino alla propria abitazione con l’ auto da 3 ore prima a ore dopo gli eventi che con il tempo si sono moltiplicati per gli incontri infrasettimanali ed internazionali della Fiorentina, per i concerti ed altre manifestazioni; pur sopportando tutto ciò con spirito di comunità, in nome del bene superiore della sicurezza dei tifosi, non potranno sopportare la beffa di trovarsi una struttura che “buca” tutti i blocchi imposti da decenni senza almeno una spiegazione. Non siamo a conoscenza dell’esistenza di un piano sicurezza Stadio/Tramvia che garantisca la sicurezza di pubblico e residenti ed il buon funzionamento dell’infrastruttura: per questa ragione vorremmo sapere chi e con quali motivazioni abbia approvato questo progetto assumendosene, ovviamente, tutte le responsabilità. Rimarrebbe in ogni caso la sensazione di essere stati presi in giro per tanti, troppi, anni”.