Lo spettacolo sabato 7 settembre a Sesto Fiorentino mentre a Venezia per la Mostra del Cinema Sky Original presenta una serie basata sul romanzo di Scurati con Luca Marinelli nei panni del dittatore
Sulla figura di Benito Mussolini, per usare una frase molto abusata e altrettanto conosciuta, sembra davvero non tramontare mai il sole. Al festival del Cinema in corso di svolgimento a Venezia una serie in otto episodi di Sky Original, basata sul romanzo di Antonio Scurati M- Il figlio del secolo, racconta l’ascesa politica del Duce e del fascismo. Prima un movimento, poi un partito che Mussolini conduce al vertice del governo italiano per poi sovvertire la democrazia e instaurare la dittatura. A Sesto Fiorentino sabato 7 settembre in piazza Vittorio Veneto il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo e l’attore e drammaturgo Moni Ovadia portano in scena “Il duce delinquente” nell’ambito della rassegna Liberi Tutti organizzata per l’80esimo anniversario della Liberazione. Lo spettacolo (ore 21.15 – ingresso libero possibilità di posti a sedere) intende ripercorrere crimini e tradimenti che Benito Mussolini riuscì a ordire sia nella vita privata sia a capo del governo, lasciando parlare i fatti e chi li ha vissuti.
“La maggioranza degli italiani pensa che Mussolini fino al 1938 le abbia azzeccate quasi tutte, fino all’’errore’ dell’alleanza con Hitler, delle leggi razziali, della guerra – spiegano Cazzullo e Ovadia. Dimostreremo che non è così. Prima del 1938, Mussolini aveva provocato la morte di Gobetti, Gramsci, Matteotti, Amendola, dei fratelli Rosselli e di Don Minzoni. Aveva fatto morire in manicomio il proprio stesso figlio, e la donna che aveva amato. Aveva preso e mantenuto il potere nel sangue, perseguitando oppositori e omosessuali, imponendo un clima plumbeo e conformista. Aveva chiuso i libici in campo di concentramento, gasato gli abissini, bombardato gli spagnoli. Si era dimostrato uomo narcisista e cattivo. La guerra non è un impazzimento; è lo sbocco naturale del fascismo. E aver mandato i soldati italiani a morire senza equipaggiamento in Russia, nel deserto, in Albania è stato un altro crimine, contro il suo stesso popolo. E ancora devono arrivare gli orrori della guerra civile. E del neofascismo delle bombe sui treni, nelle banche, in piazza. Alla fine capiremo perché dobbiamo vergognarci del fascismo. Ed essere orgogliosi dei resistenti che l’hanno combattuto”. Una storia a due voci: Aldo Cazzullo racconta, Moni Ovadia legge i testi del Duce e delle sue vittime. Con musiche e canzoni dell’epoca eseguite dal vivo da Giovanna Famulari.
Liberi Tutti si concluderà domenica 8 settembre con il concerto della Banda Musicale di Sesto Fiorentino.