La Conferenza dei servizi ha disegnato il quadro definitivo degli alberi che dovranno essere tagliati per far spazio ai binari della tramvia 3.2.2. Saranno circa 400 le alberature che verranno abbattute. A Francesca Marrazza abbiamo chiesto un commento in merito
di FRANCESCA MARRAZZA (*)
Quanto pubblicato dalla stampa locale oggi è imbarazzante, è chiaramente voluto da un partito politico che ora si trova a dover giustificare l’ingiustificabile. I famosi Verdi, naturalmente, di sinistra che hanno sostenuto l’elezione della sindachessa sono stati colti con la mano nella marmellata … Infatti nel loro pamphlet a sostegno della tramvia T3 dimenticano o decidono di non parlare degli abbattimenti necessari per la messa in opera del brucomela cittadino! Ops! Sbadati? Oppure scrivere che sarebbero stati abbattuti circa 1000 alberi sembrava troppo per potete sostenere il progetto è fregiarsi del titolo di verdi ed ambientalisti.
Si vantano poi di aver messo zampino sulla salvezza degli alberi al Gignoro… a parte la follia della deviazione, a parte che sono una ventina su 360, siamo sicuri che sia una mossa “grinne”? E’ probabile, ma le sensazioni sono differenti, comunque, meno male. L’articolo in questione chiacchiera senza dire….infatti ci racconta degli alberi di viale don Minzoni, decisione del Ministro, senza dire che dei 2 progetti presentati uno non aveva i requisiti di sicurezza quindi, di fatto, era uno… per l’appunto è stato scelto quello! Tralasciamo il sottopasso, perché ci vuole un capitolo a sé.
In viale dei Mille gli alberi non saranno toccati se non alle fermate dove entreranno in funzione le motoseghe; giornalismo metafisico! Le fermate saranno 3, da come ci fu detto ad ogni fermata saranno abbattuti circa 20 alberi, 3 × 20 fa 60! Quindi 60 alberi sentiranno il ferro delle motoseghe. Con rara sapienza si dribbla facilmente viale malta e viale Fanti e si comunica che, in effetti Viale Duse e viale Verga, alcuni di viale Mamiani ma non si capisce, verranno effettivamente tirati giù tutti… intanto ci sono da considerare gli abbattimenti delle altre fermate in viale Fanti e in viale Malta… sicuramente, quindi un’altra sapiente omissione! E, non c’è bisogno che si dica, gli alberi tagliati per le fermate non saranno mai ripiantati in loco, devono essere quelli che – come dissero Nardella, Parenti e Pierguidi all’incontro del 26 giugno 2023 al teatro dell’Affrico – saranno ripiantati a Trespiano che è sempre quartiere 2!
Poi ci sono gli alberi che saranno “spostati” per allargare la strada, da quando sono nata ho sempre notato una certa refrattarietà degli alberi a spostarsi da soli, quindi immagino sia una vox poetica per dire che taglieranno gli esistenti e ne ripianteranno di nuovi qualche metro più indietro, pertanto via altri alberi adulti, sani, a chioma rotonda per far spazio ad alberelli trovati a sconto da qualche vivaisti di Pistoia che ne aveva in esubero per qualche motivo… Tutto questo per dire che circa 360 alberi verranno abbattuti creando altre isole di calore dove non c’erano e distruggendo un ecosistema urbano di pregio con l’avallo dei verdi di Ecolò… che non potendo trovare giustificazioni razionali a questo disastro ambientale travestito da modernità, lo hanno semplicemente omesso.
Ora se c’è una cosa che fa imbestialire non è solo pensare di subire un’ingiustizia che si ripercuoterà maggiormente sulle generazioni future ma piuttosto quelli di essere presi per cretini. La chiosa poi di fine articolo è l’acchiappacitrulli per antonomasia, “dicono che ne saranno ripiantati più numerosi” eccollallà la soluzione e l’assoluzione del male… Ma davvero c’è qualcuno che ancora non capisce che a livello ambientale e di salute pubblica non è la stessa cosa? Che tagliare 300 alberi in un tempo brevissimo comporterà degli scompensi di cui soffriranno anche i rimanenti? Che gli alberi non sono panchine o tavolini da bar, sono vivi e non se ne decreta lo spostamento o la eliminazione come fossero complementi d’arredo? Gli alberi vanno curati e non lasciati seccare per poi abbatterli e piantare di nuovi! Il verde pubblico va sostenuto con interventi di manutenzione e sostituzione, sentire affermare che olmi di 80 anni sono senescenti quando sappiamo che l’olmo – in natura- può vivere fino a 600 anni, normalmente fino a 200, e ne abbiamo di floridi che superano i 100 anni fa pensare che o abbiamo molta ignoranza in giro o si attaccano alla nostra ignoranza per poter portare a termine i loro progetti.
Questo è sicuramente un progetto sbagliato, si può fare meglio, si deve fare meglio.
(*) Candidato sindaco di Ri-Bella Firenze 2024