Esce per Ricordi il carteggio tra il compositore e la moglie che sposò nel 1907. La presentazione Giovedì 22 a Torre del Lago con Paolo Fabbri, Francesco Ermini Polacci e la curatrice Maria Chiara Bertieri
Circa quattrocentocinquanta documenti trascritti e commentati, di cui solo una minima parte fino ad oggi nota, che raccontano il tormentato rapporto tra Giacomo Puccini e la moglie Elvira Bonturi. E’ “Cara Topisia”, il carteggio a cura di Maria Chiara Bertieri ed edito da Ricordi che si presenta Giovedì 22 agosto, alle 18, all’Auditorium Simonetta Puccini di Torre del Lago. A parlare del volume saranno il musicologo Paolo Fabbri e il giornalista e critico musicale Francesco Ermini Polacci, che dialogheranno con la curatrice. La serata si aprirà con i saluti di Giovanni Godi, Presidente della Fondazione Simonetta Puccini.
“Cara Topisia” – prima opera di un più ampio progetto in due tomi, che sarà completato nel 2025 – comprende documenti per la maggioranza inediti e copre gli anni 1885-1907. È l’epoca in cui Elvira e Giacomo erano una coppia clandestina, il periodo in cui la loro relazione divenne conclamata ma non ufficiale, e infine i primi anni successivi al loro sospirato matrimonio, celebrato nel 1904. Fu certamente una relazione travolgente, non impedita nemmeno dal fatto che Elvira fosse già moglie e madre. Costituita da lettere privatissime, questa corrispondenza getta luce sui diversi aspetti della loro unione: l’esaltazione erotica, la complicità, i problemi personali e professionali del Maestro ai primi passi della carriera, le iniziali difficoltà economiche e il crescente successo, la quotidianità della vita famigliare, le crisi di gelosia per le licenze sentimentali che Giacomo si concedeva.
Tra la ricchissima documentazione lasciata da Giacomo Puccini, oggi conservata nell’Archivio storico della Villa-Museo di Torre del Lago, i carteggi rivestono un valore particolare. La fitta rete epistolare intessuta da Giacomo con amici, parenti e collaboratori costituisce una testimonianza preziosa per la ricostruzione della sua vita e del processo creativo legato alle sue opere. Ma restituisce anche uno spaccato più riservato e quotidiano dell’artista e dei suoi corrispondenti, mettendo spesso in luce aspetti inediti della loro vita intima e del loro carattere.