Tornano visibili al pubblico la Sala dei marmi Antichi e la parte dedicata alla pittura fiamminga che ospita veri e propri capolavori: in più entra nelle collezioni “Lo sposalizio mistico” di Pierre Subleyras
Riallestimento del museo, ricomposizione delle collezioni, recupero dei più celebri spazi storici, acquisizioni di capolavori per rendere sempre più completa e prestigiosa la collezione degli Uffizi: sono le prime linee guida della nuova direzione delle Gallerie impressa da Simone Verde. A testimoniarlo, la doppia inaugurazione qualche giorno fa alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano di nuovi spazi e la presentazione di un importante acquisto, realizzato dal direttore Simone Verde alla grande fiera antiquaria di Maastricht, il Tefaf. Dunque diventano visitabili al secondo piano le nuove sale dedicate alla pittura fiamminga del Quattro e Cinquecento, con capolavori di maestri quali Dürer, Cranach, Memling, Froment, e il Gabinetto dei Marmi, fedele ricostruzione di un celebre ambiente dedicato alla collezione medicea di sculture e rilievi romani, reso unico dai rilievi antichi incastonati nelle pareti: in più arriva Lo sposalizio mistico di Santa Caterina, grande olio su tavola del maestro francese Pierre Subleyras.
“Oggi si concretizzano i primi tre capitoli dell’annunciata ricomposizione del patrimonio degli Uffizi – dice Il direttore degli Uffizi Simone Verde: la restituzione al pubblico della pittura fiamminga e il monumentale gabinetto dei marmi antichi, così come appariva ai visitatori nell’Ottocento; infine, l’acquisizione del grande dipinto del maestro francese della pittura settecentesca Pierre Subleyras a colmare una lacuna nel percorso storico pittorico della Galleria, per come era stata pensata da Luigi Lanzi. Con questa operazione prende avvio il grande ritorno al futuro degli Uffizi: le radici ben salde nella storia del primo grande museo occidentale, modello universale , ma oggi con la testa dinamicamente proiettata in avanti a confermarsi nel ruolo di laboratorio della museologia globale”.
RISORGE’ LA SALA DEI MARMI ANTICHI – Dopo 200 anni ‘risorge’ e torna visibile a tutti, ricostruito nella sua forma originale, uno dei più celebri spazi della Galleria degli Uffizi dedicati all’antichità classica: il Gabinetto dei marmi, contenente una selezione delle più importanti sculture romane della collezione medicea. Il riallestimento attuale vuole restituire il fascino che la sala presentava al momento della sua inaugurazione e la serie dei dodici rilievi che la connotava è stata quindi posizionata nella sua collocazione originale, ricomponendo con precisione il fregio marmoreo che rendeva unico e inconfondibile questo spazio antiquario e museale.
LE NUOVE SALE DEI FIAMMINGHI, CON I CAPOLAVORI DEI MAESTRI DEL RINASCIMENTO NORDEUROPEO – Sono dedicate alla pittura fiamminga e tedesca del Quattro e Cinquecento, con capolavori di Albrecht Dürer, Cranach, Hans Memling, Nicolas Froment e Rogier Van Der Wyeden. Si tratta di tre ambienti (impreziositi da soffitti decorati con affreschi di fine Cinquecento), collocati nel primo corridoio del secondo piano fra la Tribuna del Buontalenti e il Gabinetto delle Miniature. Interamente riallestiti, accolgono ora una selezione di 31 dipinti di scuola nordeuropea. Questo nucleo pittorico, tra i più importanti d’Europa, fu riunito nelle sale di levante nei primi decenni dello scorso secolo da Roberto Salvini, direttore degli Uffizi nel secondo dopoguerra. L’allestimento odierno intende riproporre tale connessione e illustrare le modalità espressive della cultura rinascimentale nell’Europa del nord – Fiandre, Olanda, Germania, a confronto con le opere del Quattrocento fiorentino.
La pittura toscana del Rinascimento, mediante il dialogo con l’arte dei Paesi Bassi alimentato dal collezionismo cosmopolita dei Medici, ricevette dai pittori del Nord suggestioni di fondamentale importanza. L’abilità tecnica esibita nella ritrattistica fu quella che più impressionò i fiorentini, già notevolmente impegnati in questo genere, e perciò fra le opere esposte nelle sale riallestite i ritratti la fanno, per così dire, da padroni: lo rendono evidente non solo i numerosi dipinti di questo tipo magistralmente eseguiti da Hans Memling, tra i quali Ritratto di uomo con lettera(probabilmente un membro della nazione italiana a Bruges), ma anche quelli più reali che ideali dedicati agli Apostoli e alla Madonna da Albrecht Dürer, e i celeberrimi volti di Martin Lutero e della moglie Caterina Bora e, di nuovo, di Lutero e dell’amico Filppo Melantone, tutti realizzati da Lucas Cranach il Vecchio. Spettacolare, poi, il Trittico diNicolas Froment, che, dopo molti anni di assenza dalla Galleria, ritrova la sua centralità in queste sale: i suoi tre grandi sportelli raffigurano, con dovizia di particolari e colori scintillanti, momenti della vita di Gesù, in particolare l’episodio della Resurrezione di Lazzaro. Da segnalare, infine, l’intensità del dialogo in sala tra due coppie di Adamo ed Eva di grandi dimensioni: quella realizzata da Cranach e quella di Hans Baldung Grien (presumibilmente una copia dallo stesso Dürer).
ENTRA IN COLLEZIONE AGLI UFFIZI UN GRANDE CAPOLAVORO DEL SETTECENTO FRANCESE: LO ‘SPOSALIZIO MISTICO’ DI PIERRE SUBLEYRAS – Un maestoso capolavoro dell’arte francese del Settecento è pronto ad entrare da protagonista nella collezione degli Uffizi: si tratta della grande tela Lo Sposalizio mistico di santa Caterina de’ Ricci firmato di pugno dal celebre pittore occitano Pierre Subleyras e datato 1746. Il dipinto, al quale gli storici attribuiscono notevole importanza per qualità, prestigio della committenza e storia collezionistica, è stato acquistato dal direttore del museo Simone Verde alla fiera internazionale Tefaf a Maastricht del febbraio 2024; arrivato a Firenze, verrà ora restaurato e quindi esposto, in posizione di rilievo, negli spazi dedicati dalla Galleria alla pittura del XVIII secolo.
Nel 1763 la tela, eseguita in occasione della canonizzazione di Santa Caterina de’ Ricci, si trovava presso la collezione di Girolamo Colonna di Sciarra, successivamente in quella di Lorenzo Onofrio Colonna, poi in quella di Filippo III Colonna, e, tra il 1812 e il 1935, entrava nella raccolta Barberini nell’omonimo palazzo romano. Quello stesso anno il dipinto veniva venduto all’asta e acquistato dal marchese Sacchetti, dal quale poi è arrivato per eredità fino agli attuali proprietari. Subleyras si distinse come pittore di storie e di ritratti, ma tra i suoi massimi capolavori va ricordato uno dei più bei nudi della storia dell’arte, il Nudo di donna conservato nella Galleria Barberini di Roma.
“Da una parte, stiamo cercando di rendere i musei italiani più fruibili – conclude il mistro della Cultura Sangiuliano -, aumentando le occasioni di visita e favorendo la modernizzazione; dall’altra, stiamo lavorando sul miglioramento dell’offerta per aggiungere ulteriore valore a luoghi che hanno già un enorme valore storico e che rappresentano la geografia identitaria della Nazione. Le inaugurazioni di oggi e l’ingresso di un nuovo capolavoro nella prestigiosa collezione degli Uffizi dimostrano che grazie alle idee e all’impegno è possibile rendere ancora più prezioso un gioiello che tutto il mondo ci invidia. La scelta del titolo Futuro nell’antico è quanto mai opportuna. Riassume il riconoscimento del valore della storia, della tradizione e dell’identità. È guardando al nostro nobile passato che si costruisce il futuro”.