I dubbi su cultura, sicurezza e mobilità, mentre a Caterina Biti, ex senatrice Pd, andrà l’area delicatissima dell’urbanistica
Ci sono volute “soltanto” due settimane per mettere insieme una Giunta che, almeno stando alla carta e nonostante la brusca sterzata “a sinistra”, appare molto improntata alla continuità con quello che era stato l’esecutivo precedente. Prendendo a prestito una battuta del film “Il Presidente”, vero e proprio manuale di politica in generale e americana in particolare, si potrebbe commentare così la squadra che governerà Palazzo vecchio per i prossimi cinque come è stata presentata ieri in un pomeriggio torrido dal sindaco Sara Funaro nella Sala di Lorenzo.
Dieci assessori, equamente ripartiti fra uomini e donne (5 e 5). Risultato di alchimie, bilancini, soppesature, mugugni andati avanti fino a pochi minuti prima dell’inizio della conferenza stampa in cui sono stati resi noti i nominativi. Il primo dato che salta subito agli occhi è il forte peso dell’area Schlein del Pd con ben tre assessori che insieme a Dario Danti uomo dell’Alleanza Verdi Sinistra compongono la parte a “sinistra” dell’esecutivo. Dall’altra parte un blocco riformista forte di almeno cinque nomi compresa Funaro. Fuori Ecolò, che aveva sbancato la lista di Avs con due eletti, e fuori anche la civica del sindaco.
Detto che Funaro ha voluto tenere per sé le deleghe più importanti (Bilancio e Grandi opere dove ci sono stadio, Tav ed aeroporto), due sono che novità che spiccano e se vogliamo essere anche onesti stridono molto. La prima riguarda proprio il vicesindaco Paola Galgani per 8 anni segretaria Cgil di Firenze. Ci si aspettava come era naturale che fosse sua la delega al lavoro, argomento di strettissima attualità in città, e invece eccola finire all’Ambiente, agricoltura urbana (?) e tutela degli animali. A prima vista sembra quasi una “punizione” più che una promozione. Peccato perché avrebbe potuto fare molto bene anche se qualcuno fa notare che la scelta sarebbe stata dettata proprio per evitare rapporti troppo diretti con i sindacati che però – facciamo notare noi – magari non avrebbero guastato viste le profonde trasformazioni che sta subendo praticamente ogni giorno. Al lavoro invece ci andrà Dario Danti, che avrà anche Università e Ricerca. La seconda riguarda le deleghe sulle quali si è giocata tutta la campagna elettorale amministrativa: sicurezza e viabilità. Ebbene a ricoprirle entrambe sarà Andrea Giorgio che dovrà mettere da parte le sue ambizioni di vicesindacatura per concentrarsi molto attivamente sui due argomenti sui quali vivissima è ancora la polemica e l’attenzione fra i cittadini. Dunque nessun esterno tecnico, come si era paventato, ma una soluzione “di partito” che dovrà mettere insieme da una parte le esigenze sempre più pressanti di sicurezza da parte dei cittadini e dall’altra le esigenze sempre più pressanti di mobilità (vedi traffico, lavori, tramvia, sostenibilità ambientale). Ce la farà? Il dubbio è più che legittimo.
Capitolo cultura. Tramontata la suggestione di un ritorno di Tommaso Sacchi a Firenze, ad occuparsene sarà Giovanni Bettarini assessore uscente al bilancio che gode, dicono i rumors, della stretta fiducia di Funaro. Saprà riportare Firenze alle posizioni che le spettano dopo la scialbissima parentesi Bettini (valga per tutti l’Estate Fiorentina di cui quest’anno ben pochi si stanno accorgendo)? Anche qui dubbi e interrogativi non mancano, a meno che l’input di Funaro vada nella medesima direzione scelta da Nardella all’indomani dell’addio di Sacchi a Firenze: cioè un’ordinaria, ordinarissima amministrazione con zero guizzi ed eventi di richiamo. La cultura, non va dimenticato, è la vetrina di Firenze.
Rientra anche Benedetta Albanese, che da casa e sicurezza ora seguirà l’istruzione, pari opportunità, cultura della memoria. Cinque le new entry: Letizia Perini, la più votata della lista del Pd che si occuperà di sport, politiche giovanili e tradizioni popolari; Jacopo Vicini, fedelissimo dell’ex sindaco Nardella, che ha la delega al turismo e allo sviluppo economico; Laura Sparavigna, area Schlein, con deleghe a anagrafe, personale, protezione civile, innovazione e smart city. Ultima ma non meno importante vista la delega, l’urbanistica, Caterina Biti ex senatrice Pd di area Lotti. L’esperienza qui non manca anche se il settore è di quelli che non fanno dormire sonni tranquilli. Già, dimenticavamo il tecnico da più parti invocato per gli assessorati più “caldi” della città. Ebbene eccolo: Nicola Paulesu, psicologo e psicoterapeuta, pronipote di Antonio Gramsci. Si occuperà del sociale: welfare, accoglienza e integrazione e Casa.