Le reazioni delle minoranze all’annuncio del nuovo esecutivo. Mossuto (Lega): “Si torna indietro al 2009, quando c’era Domenici”, Draghi (FdI): “Evidente l’abbandono del Pd alle posizioni riformiste”
“Una giunta fragile, con persone di scarsa esperienza in ruoli chiave, ma soprattutto poco equilibrata, dalla quale le componenti più moderate del PD sono state tenute fuori o clamorosamente escluse”. E’ una bocciatura senza appello quella riservata da Paolo Bambagioni, consigliere della Lista civica Eike Schmidt sindaco, al nuovo esecutivo nominato questo pomeriggio dal sindaco Sara Funaro. “È preoccupante – dice ancora – questo sbilanciamento verso una sinistra tanto estrema nei toni quanto lontana dalle istanze concrete, della città produttiva. Ci sono volute tre settimane ma il quadro non è affatto rassicurante. Il rischio è che queste idee radicali blocchino lo sviluppo di Firenze. È un’indicazione anche in vista delle Regionali: i gianiani sono fuori, verrà ricandidato Eugenio o prevarranno queste forze?”.
Per Guglielmo Mossuto e Barbara Nannucci (Lega Salvini) si tratta di “Una Giunta senza grandi sorprese visto che gli appetiti delle correnti interne pare siano stati (forse) tutti placati. Siamo curiosi di ascoltare le parole in Consiglio del Neo Sindaco e di vedere se riuscirà a camminare da sola politicamente o avrà bisogno di qualche riunione a distanza con Dario Nardella. Vedendo i nomi emersi manteniamo le nostre preoccupazioni leggendo, per fare solo alcuni esempi, Andrea Giorgio con la delega alla Sicurezza Urbana ed alla Polizia Municipale oppure la Vice Sindaco Paola Galgani (Cgil) ad occuparsi di ambiente. Ci aspetta una gestione molto ideologica della Politica locale: si torna indietro come mentalità al 2009 quando al comando della Giunta c’era un uomo di Botteghe Oscure: Leonardo Domenici. Ci aspettano notti buie per Firenze ed i suoi cittadini”.
Secondo Fratelli d’Italia “La composizione della nuova giunta comunale segna l’estrema virata a sinistra del Partito Democratico fiorentino e, specularmente, l’evidente e deciso abbandono delle posizioni riformiste che ne avevano caratterizzato il passato recente”. Spiegano Angela Sirello, Alessandro Draghi, Giovanni Gandolfo e Matteo Chelli: “L’impressione è che siano prevalsi i diktat di partito rispetto all’interesse della città, che necessita, invece, di un’amministrazione pragmatica e con le idee chiare su temi centrali e vitali, quali lo sviluppo infrastrutturale, la sicurezza e il decoro urbano. Le scelte operate da Funaro rischiano di compromettere la capacità di rispondere efficacemente alle reali e cogenti esigenze della comunità fiorentina”.
Sulla stessa linea infine Massimo Sabatini (Lista Eike Schmidt): “La giunta Fiorentina nasce solo dai colori. Un rosso vivo di parte e buonanotte alle promesse di scegliere per competenza e merito. Una siffatta guida cittadina che é nata in numeri assoluti da meno del 30% della popolazione non può dirsi rappresentativa. Male, ma lasceremo parlare i fatti… e le crepe verranno fuori visibilmente. Anzi sono già uscite, basti pensare ai grattacapi che solo la composizione della giunta ha creato. Figuriamoci la gestione. Firenze merita il merito, non le bandiere. Durante la campagna elettorale promesse, poi una volta eletta la sindaca la creazione di attese, quindi l’annuncio di nomi altisonanti… doveva esserci il super consulente per la mobilità… Quale di quelli nominati oggi è tale? Solo tessere e colori”.