Il tavolo, approvato con la sola astensione di Sinistra progetto Comune, sarà formato da Ufficio di Presidenza, Giunta, capigruppo e presidenti di Quartiere
Un gabinetto di “guerra” contro il Coronavirus. Lo ha istituito il consiglio Comunale riunitosi per la prima volta in forma telematica a causa della pandemia da Covid-19. Sarà composto da Ufficio di Presidenza, Giunta, capigruppo o loro delegati e Presidenti di quartiere. Il suo scopo sarà di formalizzare proposte e misure di indirizzo politico riguardanti l’emergenza e la crisi economica conseguente.
L’ordine del giorno, a firma del presidente del Consiglio Luca Milani e dai vice presidenti Emanuele Cocollini e Maria Federica Giuliani, è stato approvato con la sola astensione di Sinistra Progetto Comune. La proposta era già partita dal sindaco Dario Nardella durante la sua comunicazione sullo stato della pandemia in città e sulle misure fin qui adottate sia sul fronte della prevenzione che su quello economico.
Positiva la valutazione del capogruppo Pd Nicola Armentano, secondo il quale “ora è il momento della condivisione e della responsabilità, per lavorare tutti assieme con la massima condivisione e trovare in sinergia le risposte alle tante difficoltà legate all’emergenza Coronavirus”. Federico Bussolin, capogruppo della Lega si augura che il “gabinetto di guerra”, sia l’inizio di un percorso. “La Lega – aggiunge – vuole collaborare, quantomeno oggi possiamo dire che le notizie le abbiamo apprese da Nardella e non dai giornali. Servono risposte e certezze, essere collaborativi e non meri spettatori. Firenze ha bisogno di questo. Invito il sindaco a non fare da solo: servono coraggio, visione e lungimiranza”.
“Un’apertura importante quella del Sindaco e della Giunta” è la valutazione di Roberto De Blasi, capogruppo M5S: “ In questo momento di emergenza – continua – serve il contributo di tutti: ben venga l’apporto dei Presidenti di quartiere ma a condizione che rappresentino la sintesi di tutte le forze politiche. Lo abbiamo specificamente chiesto e il Presidente Milani ci ha assicurato che già mercoledì 1° Aprile incontrerà i diretti interessati per proporre la ripresa dei lavori anche nei quartieri di Firenze”.
Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Spc) infine spiegano così la loro astensione: “Non cediamo alla retorica della guerra e dell’unità nazionale solo perché pensiamo che sarebbe venire meno alla politica. Ciò non vuol dire abbracciare l’irresponsabilità. Il nostro atteggiamento nei confronti della Giunta e della maggioranza non è cambiato: siamo consapevoli di quanto sia inedito e grave il contesto in cui ci troviamo. Vogliamo essere costruttivi e contribuire a uscire il prima possibile da questa fase di emergenza. Che però si prospetta lunga. L’interlocuzione straordinaria tra Giunta, presidenze dei quartieri e conferenza capigruppo può rappresentare la giusta risposta alla fase. Deve però essere aggiuntiva, non sostitutiva, delle commissioni e dei consigli.