Secondo il giudice, a causa dei suoi problemi psichici già evidenti ai Carabinieri durante l’arresto, non era possibile applicare una misura cautelare
Fa il pazzo nell’aula di tribunale dopo aver spaccato i finestrini di un paio di auto parcheggiate in piazza della Costituzione e aver asportato gli oggetti trovati all’interno. Ma il giudice non convalida l’arresto e lo rimette in libertà. La scena è andata in onda – per così dire – ieri al palazzo di Giustizia fiorentino, dove l’uomo, un 36enne marocchino sedicente Samad, già noto alle forze di polizia, si trovava in attesa del rito direttissimo dopo l’arresto avvenuto in flagranza da parte dei Carabinieri.
Gli uomini dell’Arma erano stati allertati da una telefonata di un residente della zona. Così si sono portati in piazza della Costituzione ove hanno controllato l’uomo, trovato in possesso dei documenti di due auto parcheggiate li vicino, di cui aveva appena infranto i vetri. Oltre a questi il 36enne aveva con sé cavi per la ricarica dei telefonini, porta-telefono e tanti altri articoli, appena trafugati dalle vetture, che poi sono stati subito restituiti ai proprietari delle auto saccheggiate. Lo straniero invece è finito in camera di sicurezza in attesa di essere portato in tribunale per la direttissima. E qui è iniziato lo show perché davanti al giudice Franco Attinà il marocchino ha cominciato il suo spettacolo sostenendo di essere stato ricoverato in ospedale per problemi psichiatrici e prendendo in giro la corte con atteggiamenti che hanno rasentato la farsa e il clownesco. Fatto sta che il giudice, nonostante tutto, alla fine non ha convalidato l’arresto nonostante la richiesta della Procura alla luce delle due precedenti condanne riportate: va esclusa la punibilità, l’imputabilità e dunque la possibilità di applicare una misura cautelare, ha sostenuto Attinà, per via dei suoi problemi psichici che erano già percepibili dai Carabinieri al momento dell’arresto.
Così l’uomo viene rimesso in libertà e lui se ne va salutando tutti. Nota di servizio: a Firenze Samad era arrivato da 15 giorni e in questo lasso di tempo aveva già collezionato tre denunce: la prima per tentato furto e resistenza, la seconda per aver dato in escandescenze in tramvia urlando di voler spaccare tutto, la terza per procurato allarme. Ma come detto è fuori, libero di ricominciare a colpire.