A votare si è recato il 64,4% dei fiorentini. La coalizione che vincerà porterà a casa il 60% dei seggi. Tra le esclusioni eccellenti quella di Bussolin (Lega) e quella di Dardano e Felleca (Italia Viva). Dopo 20 anni non ci sarà Mario Razzanelli (F. Italia)
Promossi e bocciati. E’ ancora presto per avere un’ufficialità perché bisognerà attendere l’esito del ballottaggio Funaro-Schmidt del 23 e 24 giugno in quanto la coalizione vincente porterà a casa il 60% dei seggi. Intanto alle urne si sono recati 185mila954 fiorentini, il 64.4 per cento degli oltre 288mila aventi diritto. Non una grandissima percentuale va detto subito ben lontana dal 70% e oltre a cui ci avevano abituato le elezioni in anni ormai molto lontani. In Palazzo Vecchio entreranno 36 consiglieri comunali ed il ballottaggio sarà decisivo: ma alcune indicazioni si possono già trarre.
CENTROSINISTRA – . Se a vincere dovesse essere Funaro, al Pd (30.04%) potrebbero andare ben 18 consiglieri comunali: la più votata nei dem è Letizia Perini, consigliera uscente, che in una ipotetica giunta Funaro sarebbe in odore di assessorato. Ha preso 1.199 preferenze. Al secondo posto, jacopo Vicini, con 961. Poi ottimo risultato per Laura Sparavigna, consigliera uscente, che migliora di oltre cento e arriva a 886. Seguono l’assessora alla sicurezza Benedetta Albanese (819), il presidente del consiglio comunale uscente Luca Milani (812), l’assessore allo sport uscente Cosimo Guccione (778), Fabio Giorgetti (746), l’ex senatrice Caterina Biti (724), e via via tutti gli altri. Sempre nel centrosinistra, due consiglieri potrebbero andare – in caso di vittoria – alla lista civica di Funaro (6.16%): in questo caso entrerebbero Michela Monaco (433 preferenze) e Marco Semplici (296). Monaco cinque anni fa entrò in consiglio con la Lega di Salvini, per poi approdare recentemente al Pd.
Poi c’è la buona prova di Alleanza Verdi Sinistra, che ottiene il 5.4% grazie anche all’associazione politico-ecologista di Ecolò da cui verranno sempre nel caso di vittoria di Funaro – i due consiglierI: Caterina Arciprete, che raccoglie di 622 preferenze (risultato oltre ogni rosea previsione) e Giovanni Graziani con 535. Non ce la fa invece il coordinatore cittadino di Sinistra italiana Vincenzo Pizzolo. Alla luce poi dello scarso risultato di Saccardi, in quota Italia Viva (7.29 per cento, ma le attese erano addirittura di andare in doppia cifra), la coalizione di centrosinistra guidata dal Pd non farà alcun apparentamento ufficiale con i renziani e nemmeno con altri: anche perché in caso di vittoria, i seggi spettanti alla coalizione andrebbero divisi anche con loro.
CENTRODESTRA – La coalizione che appoggia Schmidt si ferma a un passo dal 33% , oltre dieci punti sotto Funaro. Fratelli d’Italia fa il 13,15% e potrebbe avere in caso di conferma del Centrosinistra quattro-cinque consiglieri: il match tutto interno interno viene vinto per un solo voto da Angela Sirello (1.126 preferenze), seguita dal capogruppo uscente Alessandro Draghi (1.125).
Poi Matteo Chelli (1.010), Giovanni Gandolfo (807) e la notaia Alessia Galdo (507). Bene la lista civica Eike Schmidt Sindaco, che arriva al 9.58%. Potrebbe avere tre consiglieri: l’ex sindaco di Signa ed ex consigliere regionale Pd Paolo Bambagioni (612 preferenze), seguito da Massimo Sabatini (316) e Leonardo Focardi (178). La Lega non va oltre il 5.06% e potrebbe avere un solo consigliere, l’avvocato Guglielmo Mossuto con 578 preferenze: il consigliere regionale Giovanni Galli ne racimola solo 272, mentre fa scalpore la bocciatura del capogruppo uscente dei salviniani Federico Bussolin che si ferma a 204 e quindi non sarà nel Salone de’ Dugento. Alessio Di Giulio, condannato per istigazione all’odio razziale, si ferma a 86 preferenze. In Forza Italia (4.23%) dopo venti anni in consiglio comunale Mario Razzanelli (190 preferenze) non ci sarà). Al suo posto, Alberto Locchi (290).
LE ALTRE LISTE – ‘Al centro con Saccardi’ in quota Italia Viva, capitanata dalla vicepresidente renziana della Regione, Stefania, si ferma come detto a poco più del 7%. Saccardi con ogni probabilità sceglierà di rimanere a Palazzo Strozzi Sacrati lasciando il posto libero al sindaco uscente di Bagno a Ripoli Francesco Casini, (1.500 preferenze), il secondo consigliere dovrebbe essere il coordinatore fiorentino di Iv Francesco Grazzini (928). Molto distanziate e dunque fuori dal Salone de’ Dugento, le due consigliere renziane uscenti: Mimma Dardano (377) e Barbara Felleca (275), che cinque anni fa erano entrate, rispettivamente, con Lista Nardella e Pd. Firenze Democratica di Cecilia Del Re (6.21%) dovrebbe avere due seggi: uno a lei stessa e uno al professor Marco Tognetti che arriva a 563 preferenze. Sinistra Progetto Comune nonostante il buon 5,45% del candidato sindaco Dmitry Palagi potrebbe non avere il secondo consigliere, dato che il primo è lui. In questo caso Antonella Bundu (691 preferenze) non rientrerebbe in consiglio. Infine il Movimento 5 Stelle: il candidato sindaco Lorenzo Masi prende appena il 3.35% e sarà lui l’unico pentastellato a sedere fra i banchi del Consiglio. Fuori il capogruppo uscente Roberto De Blasi (181).