Il sindaco uscente si toglie qualche sassolino dalle scarpe nei confronti del “fu” suo maestro bocciato al Parlamento Europeo. “Il mio popolo e il mio territorio non mi hanno tradito”
“Renzi? Le previsioni non sono andate come aveva pensato, ma se viene a trovarmi a Bruxelles non vedo perché non lo dovrei accogliere”. La vendetta è un piatto che va servito freddo e Dario Nardella forte delle quasi 100mila preferenze (60 mila delle quali a Firenze) che lo hanno portato diritto come un treno in corsa a Bruxelles lo sa benissimo mentre il senatore fiorentino è stato clamorosamente bocciato: anche e, questo è l’aspetto più grave, nella sua stessa città. Tanto è vero che il sorriso di Nardella è più un sogghigno dopo settimane e settimane di attacchi scomposti alla sua persona, al limite anche della scorrettezza. “Non mi sono misurato con lui – ha aggiunto – ma con tutto il collegio: il risultato è sotto gli occhi di tutti. Io ho mantenuto sempre il mio stile, un profilo corretto”.
Liquidata la pratica con quello che un tempo fu il suo “maestro” il sindaco uscente di Firenze e neo deputato europeo torna a commentare il suo exploit in termini di voti: «Il mio popolo e il mio territorio non mi hanno tradito. Da queste elezioni – ha detto Nardella – emerge un aspetto più di altri: la combinazione vincente tra la leadership energica e giovane di Elly Schlein e la forza e l’autorevolezza dei candidati sui territori. A livello nazionale quello dell’astensione è un record negativo per le europee, ma i toscani e i fiorentini hanno fatto bene. La campagna elettorale con un linguaggio violento di alcuni avversari l’ha causata: questo vecchio vizio italiano di mettere tutto lo scontro sul piano domestico ha del resto contributo, ma fa eccezione Schlein, con la sua capacità di restare sempre sui temi». Poi gli auguri per la candidata sindaco del centrosinistra Sara Funaro: “Faccio un grandissimo in bocca al lupo a Sara che nelle time settimane ha ingranato la quinta e ha restituito fiducia all’espettorato».
Oltre l’esclusione eccellente di Matteo Renzi e l’elezione di Dario Nardella, le altre notizie sono le buone possibilità del capogruppo di Fdi in Regione Francesco Torselli, in gara interna con gli altri meloniani della circoscrizione, mentre rischia di non fare il bis la parlamentare uscente leghista Susanna Ceccardi. Eletto anche il generale Roberto Vannacci, che ha la residenza proprio in Toscana, anche se non è chiaro in quale circoscrizione scatterà il suo seggio. Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo non ce l’ha fatta con 22 mila preferenze: «Non mi sono tirato indietro, pur consapevole che non avrei avuto la conoscibilità e la visibilità mediatica di altri» ha commentato.