Ecco il piano per la cultura della candidata sindaco del centrosinistra che prevede anche la creazione di un “Art district” nell’ ex Ogr
Musei gratis per over 65, studenti e persone in difficoltà economiche. E’ una delle proposte contenute nel piano della cultura presentato dalla candidata sindaco del centrosinistra Sara Funaro che ha nella cultura l’elemento centrale dello sviluppo urbano insieme alla rigenerazione di alcuni spazi e luoghi degradati della città favorendo la partecipazione attiva dei fiorentini. «È per noi fondamentale valorizzare questo tessuto – dichiara Sara Funaro – fatto di una pluralità di soggetti, grandi istituzioni – come il teatro del Maggio Musicale, la Pergola, Palazzo Strozzi, cui si aggiungono i musei civici come il Museo ‘900 – ma anche operatori ed associazioni di grandi e piccole dimensioni, in una coralità di esperienze che annualmente consente di presentare stagioni teatrali e musicali, festival estivi ed invernali molto seguiti dal pubblico».
Parallelamente bisognerà “aprire il più possibile l’agone culturale ai nuovi soggetti e ai giovani artisti e per questo introdurre innovazione anche negli strumenti del cambiamento, nelle procedure e nei bandi, e nella scelta dei luoghi dedicati a queste attività. Tutti hanno bisogno di risorse pubbliche per investire sulla produzione culturale e sull’offerta culturale da presentare ai cittadini, hanno bisogno di supporto nell’accedere a tali risorse e, soprattutto per i soggetti meno strutturati, di tempi certi di erogazione e di una generale semplificazione delle procedure burocratiche”. Oltre ai musei gratis per over 65, studenti e persone in difficoltà economiche il piano prevede anche agevolazioni per chi riceve indennità di disoccupazione. Come pure l’aumento dei fondi per associazioni e operatori culturali, con criteri chiari per l’assegnazione e un impegno a ridurre il personale precario. Infine il grande sogno di Funaro: creare un “art district“ nell’ex Ogr e un parco dell’Arte Urbana con interventi di neo-muralismo, promuovendo la connessione tra centro e periferia attraverso processi partecipativi. Tutto questo, però sarà possibile (come già avvenuto per altri spazi) con l’intervento dei privati attraverso l’art bonus, ma «continueremo nelle politiche di investimento su teatri, biblioteche, musei, spazi per la musica, oltre agli edifici e ai monumenti».