Il candidato sindaco della sinistra: “Serve un censimento vero degli immobili pubblici e privati sfitti. Bisogna favorire la proprietà che vuole mettere in affitto”. No al Comando Nato Sud alla Caserma Predieri
“Noi siamo considerati la parte cattiva, quella che viene accusata di favorire l’illegalità. E’ falso, siamo l’unica parte politica che ci mette corpo e faccia, e trova una soluzione anche per le piccole proprietà insieme alle forze dell’ordine: perché il resto della politica non viene, quando c’è un’emergenza sociale il resto della politica non viene. Chi attacca Lorenzo Bargellini, senza parlare di quello che hanno fatto le destre sfavorendo gli investimenti sull’edilizia residenziale pubblica in questa città, dovrebbe avere maggior rispetto di quella che è la storia e la lotta dei movimenti per la casa”.
E’ il duro j’accuse rivolto dal candidato sindaco Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune (Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista) e Firenze Ambientalista e Solidale sul problema della casa e delle occupazioni durante il confronto con gli altri nove candidati organizzato dalla Nazione e andato in scena ieri sera in un Palacongressi gremito. “Dobbiamo partire dall’idea di ‘a chi si vende’ – attacca Palagi – perché se c’è un impoverimento della popolazione e un overtourism insostenibile è chiaro che i negozi sono costretti a rivolgersi a un certo tipo di utenza. Una cosa che possiamo fare è abbattere i costi delle piccole realtà, a partire da quelli energetici. Sicuramente non dobbiamo aiutare le grandi superfici di vendita. Negli ultimi anni abbiamo lasciato tutto al privato e il risultato lo vediamo adesso sulla nostra pelle. Bisogna intervenire con il pubblico sul territorio creando servizi, un tessuto economico con cui si possa rapportare quello commerciale e riportare la residenza nella città. Chi fa attività economica deve essere riconosciuto come attività economica. Serve un censimento vero degli immobili pubblici e privati sfitti. Bisogna favorire la proprietà che vuole mettere in affitto. Noi abbiamo fatto uscire dall’invisibilità chi viveva su questo territorio senza residenza”.
Quanto all’arrivo del Quartier Generale Nato Sud alla caserma Predieri, Palagi non ha esitazione alcuna: “No al Comando Nato né alla Predieri e neppure altrove. Sono luoghi in cui si decidono politiche di morte. Sappiamo che in guerra le prime persone che muoiono sono i civili. Chi sostiene che la pace si difende con le armi, evidentemente non ha imparato nulla dalle lezioni dei primi del Novecento. La nostra posizione è estremamente chiara su questo ed esprimiamo solidarietà a chi manifesta contro la guerra come in questo momento in Palestina, subisce pressioni e trova troppo spesso mancanza di ascolto. Il comune può fare molto in questo senso dal punto di vista delle informazioni”.