Tra il 2022 e il 2023 hanno ceduto nel rione fiorentino oltre 1.500 dosi di hashish. Ora sono a Sollicciano. Nel popoloso comune metropolitano bloccati due giovani stranieri con addosso oltre 75 grammi di “fumo”
Spacciavano all’Isolotto tra il 2022 e il 2023 il più delle volte in concorso e per questo i Carabinieri della Compagnia di Firenze Oltrarno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale nei confronti di quattro soggetti di nazionalità marocchina. Il provvedimento trae origine da un’articolata attività d’indagine condotta mediante l’esecuzione di servizi di appostamento, riscontri e analisi di tabulati del traffico telefonico che ha consentito di accertare oltre 1500 cessioni di cocaina e hashish. I militari dell’Arma hanno rintracciato a Firenze tre destinatari della misura cautelare, tutti senza fissa dimora, che al termine delle operazioni di rito sono stati portati a Sollicciano. Il quarto, con l’ausilio dei militari dell’Arma di Venosa (PZ), è stato individuato presso il C.P.R. di Palazzo San Gervasio e associato alla Casa Circondariale di Melfi. Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, al pari della fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo.
Spaccio di sostanze stupefacenti è anche l’accusa alla quale dovranno rispondere due stranieri, un nordafricano 19enne e un albanese 18enne, arrestati dai Carabinieri di Signa nel fine settimana durante un servizio di controllo del territorio. Nei pressi della stazione i militari hanno notato i due giovani agitarsi alla vista della Gazzella. Così hanno deciso di fermarli. Durante il successivo controllo sono stati trovati in possesso di un involucro contente oltre 76 grammi di hashish e di 175 euro in contanti frutto probabilmente dell’attività di spaccio. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati sottoposti a processo per direttissima, nel corso del quale i provvedimenti sono stati convalidati. La colpevolezza degli indagati dovrà essere acclarata nel corso del processo e per gli stessi vige presunzione di innocenza.