Si è spento venerdì sera all’età di 81 anni. Tanti i premi e i riconoscimenti per la sua attività di produttore e direttore artistico. Celebre il sodalizio con Carlo Cecchi che ha segnato tutta la sua carriera
Il Teatro da l’addio a Roberto Toni, spentosi venerdì sera a Firenze all’età di 81 anni. Direttore artistico, produttore e protagonista del teatro italiano, nei suoi molteplici incarichi che hanno attraversato mezzo secolo di cultura fiorentina e italiana è stato Vice Presidente dell’A.G.I.S. Regionale Toscana, Presidente dell’Associazione Teatri Privati Indipendenti, Direttore, insieme a Enzo Siciliano, del Teatro Stabile di Calabria, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Teatrale Italiano e Vice Presidente e membro del Comitato Esecutivo, Direttore-Segretario Coordinatore del Teatro Regionale Toscano. Per molti anni, Roberto Toni ha legato il proprio nome al Teatro Niccolini di Firenze, di cui è stato anima e direttore artistico.
Tra i numerosi premi vinti dai suoi spettacoli si ricordano il Premio Ubu 1990 – Spettacolo dell’anno per “Claus Peymann compra un paio di pantaloni e viene a mangiare da me” di Thomas Bernhard, regia di Carlo Cecchi; il Premio Ubu 1992 – Miglior spettacolo per “Ritter, Dene, Voss” di Thomas Bernhard, regia di Carlo Cecchi e il Premio Ubu 1995 – Spettacolo dell’anno per “Finale di partita” di Samuel Beckett regia di Carlo Cecchi. Un sodalizio, quello con l’attore e regista, che ha segnato tutta la carriera di Roberto Toni. E ancora il legame con registi quali Massimo Castri, Luca Ronconi e istituzioni come il Laboratorio di Prato, con Tadeusz Kantor a Firenze e poi con ErreTiTeatro 30, l’impresa di produzione con cui ha portato al Teatro della Pergola i massimi successi degli ultimi anni.