Questa vola la “collaboratrice” dello studio legale si era fatta dare quasi 5.000 euro fra denaro e monili d’oro ma quando è uscita dal palazzo ha trovato ad attenderla i militari
Ancora la truffa del falso avvocato nei confronti degli anziani, ma anche questa volta per fortuna la coppia vittima del raggiro ha potuto rientrare subito in possesso dei contanti dei gioielli consegnati pochi attimi prima alla truffatrice inviata nella loro abitazione da un sedicente studio legale. Il copione è quello di sempre. Nel pomeriggio di ieri un’anziana di 86 anni ha ricevuto chiamata di un sedicente avvocato che l’informava che il figlio era rimasto coinvolto nell’investimento di una donna e che per sistemare le cose occorrevano urgentemente 5.000 euro. Pochi minuti dopo ecco la “collaboratrice” dello studio che dice di essere stata mandata dallo studio. In casa con l’anziana c’è anche il marito 87enne che la truffatrice sostiene essere atteso dai Carabinieri nella caserma di Borgo Ognissanti. Una volta sole, la raggiratrice riesce a farsi consegnare 510 in contanti e vari monili in oro per un totale di quasi 5.000 euro.
Preso il bottino la truffatrice si è precipitata fuori dall’abitazione ma in strada ad attenderla ha trovato i Carabinieri del Nucleo Radiomobile che notando un atteggiamento guardingo hanno deciso di effettuare un controllo. Vistasi braccata, la donna in un primo momento ha dichiarato di trovarsi nel palazzo perché si era recata da una sua amica: poi però resasi conto di non aver convinto i militari, dalla tasca del giubbino ha preso e consegnato quanto si era fatto dare dalla povera anziana. Recuperata la refurtiva i Carabinieri si sono recati dalla vittima restituendo il bottino e informandola della truffa subita. Per la 58enne, partenopea, sono scattate le manette per truffa aggravata e possesso di documenti di identità falsi. La donna è stata ristretta in camere di sicurezza per essere giudicata con rito direttissimo svoltosi nella mattinata di oggi 23 presso il Tribunale di Firenze, al termine del quale è stata tradotta al carcere di Sollicciano.