L’invito in un documento presentato a Palazzo Vecchio: “Rischiamo un territorio metropolitano sempre più diviso: un centro in via di svuotamento; una cintura invasa da questa espulsione, una terza fascia che si spopola perché marginale nelle connessioni”
Riportare l’attenzione sulla città e sui bisogni, concreti, dei cittadini. E’ questo il significato più profondo e importante di un documento a firma di Cgil, Cisl e Uil insieme, destinato alla politica e più in particolare a quelli che domani avranno in mano le redini di Firenze in una campagna elettorale che almeno in questo momento sembra essere concentrata soltanto sui nomi e non sui programmi da presentare poi agli elettori.
A presentarlo, ieri, in Palazzo Vecchio, davanti al presidente del Consiglio comunale Luca Milani i segretari generali di Cgil e Cisl Firenze e di Uil Toscana, Bernardo Marasco, Fabio Franchi e Paolo Fantappiè. Rischiamo un territorio metropolitano sempre più diviso in tre fasce: un centro in via di svuotamento; una cintura attorno, che si trova invasa da questo fenomeno di espulsione, una terza fascia di questo territorio, quella delle aree interne, che si spopola perché marginale nelle connessioni. Insomma – si legge all’inizio del documento – una città a cerchi concentrici. Non una città polivalente e policentrica, ma animata dal fatto che le periferie subiscono semplicemente i processi di trasformazione dettati dal centro caratterizzato dalla rendita». Le tre organizzazioni sindacali chiedono invece un futuro diverso per l’area metropolitana: l’attuazione del patto per il lavoro siglato a dicembre 2021 e il rilancio e la qualificazione del sistema congressuale «rivitalizzando le attività di Firenze Fiera»; sulla multiutility «è necessario che l’operazione non sia una mera operazione societaria e finanziaria».
C’è poi tutto il capitolo sicurezza sul lavoro, dalla richiesta di costituire un osservatorio permanente sui dati relativi agli infortuni sul territorio a quella di aumentare il numero di ispettori, al ‘cantiere trasparente’ che deve diventare la regola negli appalti pubblici. E poi: formazione professionale mirata a favorire le politiche attive, il completamento delle infrastrutture, cioè la nuova stazione Foster e il sottoattraversamento Tav per decongestionare la stazione di Santa Maria Novella e la rete tranviaria fiorentina. Rispetto alla mobilità urbana, i sindacati chiedono, tra le altre cose, di «continuare ad investire nella sicurezza stradale anche attraverso il progressivo ampliamento di zone con il limite massimo di velocità e interventi di moderazione del traffico» e di «declinare lo Scudo verde come strumento per disincentivare il mezzo privato senza divaricare ulteriormente la città metropolitana in centro e periferie». Infine, per ridurre i costi dell’abitare a Firenze, sono «necessari gli interventi sull’edilizia e sugli studentati pubblici», così come «la regolamentazione degli gli affitti brevi», anche fuori dell’area Unesco.
“Ringrazio i sindacati – ha concluso il presidente del Consiglio Comunale Luca Milani – per aver scelto il Palazzo delle Istituzioni per il lancio di questa proposta unitaria mi auguro che questo documento possa aprire un dibattito in città, dibattito che non deve coinvolgere solo le o i candidati sindaci, magari solo attraverso le pagine dei giornali o i profili social, ma che si possa avviare una discussione e confronto vivo e fatto in mezzo alla gente”.