‘Special guest’ del tour in partenza dal Teatro Verdi, Mietta che interpretò con il cantautore il tormentone “Vattene amore” a Sanremo 1990. Il comico pugliese prende invece di mira IA, social network e algoritmi
Comico, attore ed “elargitore di risate quotidiane”, Giovanni Vernia è irrefrenabile e soprattutto incontrollabile. Una mente fucina di idee che trovano casa in radio, in televisione e, ancora una volta, in teatro, la dimensione in cui si sente ispirato e libero di esprimere il suo talento da mattatore.
È da questa premessa che prende vita lo spettacolo “Capa Fresca” – per la regia di Giampiero Solari e Paola Galassi, prodotto da VentiDieci e Top Agency – scritto e interpretato Giovanni Vernia, in scena venerdì 15 marzo al Teatro Cartiere Carrara di Firenze (ex Tuscany Hall, inizio ore 21. I biglietti – da 27,50 a 38,50 euro, compresa prevendita, sul sito del teatro www.teatrocartierecarrara.it, su www.ticketone.it (tel. 892.101) e nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita – tel. 055.210804)).
L’intelligenza artificiale ci sta togliendo l’immaginazione. I social network ci intossicano di frustrazione. Gli algoritmi decidono per noi ogni cosa. Non c’è più spazio per la fantasia. Ci sentiamo liberi ma viviamo sempre più isolati e incattiviti. L’antidoto, la vera libertà, è la Capa Fresca. Un nuovo spettacolo straordinariamente attuale e ironico, in cui il comico, tra i più conosciuti al pubblico italiano, come al suo solito scova il lato divertente e dissacrante di tutto ciò che ci circonda, nella maniera più geniale. Con un allestimento scenico 3D unico in Italia che catapulterà il pubblico in un caleidoscopio di colori e divertimento. “È uno spettacolo che non vedevo l’ora di fare. È pieno di follia. È liberazione. È un toccasana per l’umore. È il mio modo di intervenire quando vedo qualcosa di storto. Ho voluto fare un regalo al pubblico che mi segue da tanto pensando ad un allestimento scenico davvero unico.
Sul palco, per la prima volta in uno spettacolo comico italiano, vedrete una tecnologia 3d incredibilmente innovativa e immersiva. Roba che manco al concerto dei Coldplay, e anche se fosse, loro costano molto di più. Fidatevi, Capa Fresca è il mio più grande spettacolo dopo quello di prima”. “Capa Fresca” è una produzione ricca, estremamente contemporanea: si spazia dallo stand-up a momenti musicali, dal ballo a momenti di satira sull’attualità, mantenendo come costante una comicità intelligente e mai volgare, come è nello stile dell’Artista. Un detto tutto napoletano entrato nel gergo comune, per intendere scherzosamente chi ha la testa libera da pensieri faticosi e preoccupanti, sempre pronto a guardare la parte divertente in tutto ciò che accade, che vive ogni occasione per divertirsi e sdrammatizzare.
Quarant’anni da 1950 e Amedeo Minghi festeggia con un nuovo tour che parte dal Teatro Verdi martedì 26 marzo con una special guest per la data gigliata e per quella milanese: Mietta che con lui nel 1990 a Sanremo interpretò “Vattene amore” diventata una delle canzoni più note del panorama italiano. Biglietti – posti numerati da 25 a 57,50 euro – disponibili su www.ticketone.it, su www.bitconcerti.it e nei punti vendita Boxoffice Toscana www.boxofficetoscana.it/punti-vendita. Info tel. 055.212320.
Minghi presenterà per la prima volta alcuni brani inediti che saranno inclusi nel nuovo album, in uscita il prossimo autunno. Tra questi “Non c’è vento stasera”, che dal 15 marzo sarà disponibile sui principali store digitali e in radio. Il cantautore mancava dalle scene da quattro anni. Ora, con questa sua nuova tournée teatrale, ha messo al centro della narrazione la ‘sua’ storia d’amore con la musica, la ‘Serenella’ di raffinata bellezza che lo rappresenta più di ogni altra sua canzone e con cui riuscì ad imprimere nella memoria collettiva un’Italia a cavallo tra la guerra e la rinascita, il passaggio del nostro Paese dalla sofferenza della guerra alla gioia per la liberazione e la speranza di una nuova vita. Un capolavoro che ha saputo aspettare prima di vedersi riconosciuto il posto che le spettava nella musica d’autore italiana.
‘Non c’è vento stasera racconta la vita e i suoi risvolti, in una dimensione onirica, appassionata, ironica, spaurita, solenne, divertita. Naturalmente “40 anni da 1950” sarà anche un viaggio tra i tantissimi successi che hanno contraddistinto la lunghissima carriera di Minghi e che lo hanno fatto amare dal pubblico: da “La vita mia” e “L’immenso”, brano con cui scalò anche le classifiche internazionali; a “Cantare è d’amore”, presentata al Festival di Sanremo nel 1996, e “Vattene Amore”, forse il brano più noto al grande pubblico, cantato in coppia con Mietta a Sanremo del 1990. Canzoni iconiche che hanno lasciato il segno nella storia della nostra canzone d’autore. Minghi salirà sul palco accompagnato da un sestetto d’archi e da una band composta da Luca Perroni al pianoforte, Giandomenico Anellino alla chitarra, Alessandro Mazza al basso, Stefano Marazzi alla batteria, e dalle voci di Rosy Messina e Giordano Spadafora.