La candidata sindaco per il centrosinistra, nipote del sindaco che affrontò l’alluvione nel 1966: “Così evito strumentalizzazioni. Avrei partecipato per la gioia familiare e personale di questo momento”
Sara Funaro non sarà presente giovedì 8 febbraio all’inaugurazione Fondazione intitolata a Piero Bargellini, di cui Funaro è la nipote. Inaugurazione alla quale è prevista la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del tour che lo vedrà impegnato per tutta la giornata prima all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2023/2024 dell’Università degli Studi di Firenze, poi la visita al Museo della Specola, la partecipazione all’intitolazione del parco all’ex magistrato antimafia Pier Luigi Vigna e appunto il battesimo della fondazione intitolata il sindaco che affrontò l’emergenza dell’alluvione di Firenze del 1966.
A renderlo noto è stata la stessa Funaro, candidata sindaco per la coalizione di centrosinistra, in una nota dopo che esponenti Fratelli d’Italia e Sinistra Progetto Comune, spiega, «hanno provato a strumentalizzare» la sua partecipazione, per la presenza del Capo dello Stato, a scopi elettorali (https://www.lamartinelladifirenze.it/mattarella-giovedi-a-firenze-la-presenza-di-sara-funaro-scatena-polemiche-a-destra-e-a-sinistra/). «Giovedì – dice nella nota diffusa – avrei partecipato all’inaugurazione come nipote insieme a mio fratello, ai miei cugini e a tutti i parenti, per la gioia personale e familiare di questo momento. Per evitare ulteriori polemiche pretestuose e inutili strumentalizzazioni ho deciso di non essere alla cerimonia, nell’ambito della quale non era mai stato previsto un mio intervento”. Funaro precisa di non aver alcun «ruolo attivo nella Fondazione» ed evidenzia di aver maturato la decisione di non essere presente «Per il profondo rispetto che nutro nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la memoria di mio nonno e per il grande amore che ho per lui». L’inaugurazione «non deve prendere neanche lontanamente il sapore di una dialettica strumentale, da campagna elettorale, che di politico ha ben poco. Perché la politica, almeno per me, è ben altro».