L’ultimo libro di Elisabetta Vagaggini, presentato recentemente a Firenze, propone una galleria di interpreti fortemente legate alla nostra regione in un’ottica di cultura del rispetto delle donne
Ci sono i ritratti di otto attrici che hanno un forte legame con la nostra regione: Stefania Sandrelli, Lucia Poli, Barbara Enrichi, Athina Cenci, Laura Morante, Alba Rohrwacher, Elena Sofia Ricci e anche Sandra Milo scomparsa solo pochi giorni fa alla età di 90 anni. Ma attenzione, sarebbe uno sbaglio considerarlo soltanto come una bella galleria di interpreti toscane, vincitrici di David di Donatello e di Nastri d’Argento, resa possibile grazie a ad interviste inedite, dichiarazioni raccolte in occasione di premiazioni, anteprime e conferenze stampa.
“Le conoscevo bene. Storie di Donne che fanno il Cinema” di Elisabetta Vagaggini (ed. La Vela) è molto di più perché tra i presupposti e gli obiettivi del volume, c’è la costruzione di una nuova e diffusa cultura del rispetto delle donne, il raggiungimento di una reale parità, il contributo al contrasto della violenza di genere oggi drammaticamente al centro delle cronache. Un percorso che inizia proprio da una nuova narrazione delle donne e dalla valorizzazione del loro ruolo nella società. L’industria culturale, il cinema, i libri, i social, la tv, hanno una grande responsabilità in questo processo di cambiamento di prospettiva. Ecco dunque che il libro si prefigge da una parte di mettere in rilievo le alterne vicende e le diverse fasi che hanno caratterizzato il ruolo delle attrici nel cinema di ieri e di oggi, in relazione al mutare degli eventi storici, politici e sociali; dall’altra di contribuire ad una nuova narrazione di alcune delle migliori e pluripremiate interpreti del cinema italiano, in particolare.
Non un compendio di storia del cinema quindi, perché non era questo il fine ultimo del lavoro di Vagaggini presentato recentemente alla libreria Feltrinelli in piazza della Repubblica davanti a un pubblico folto e attento, alla presenza dell’autrice, della scrittrice Valentina Torrini e della critica cinematografica Caterina Liverani. Bensì un’opera che si pone l’obiettivo di aprire nuove prospettive e propone un racconto dal punto di vista di chi quelle attrici ha guardato, nelle pellicole in bianco e nero e a colori, nei film al cinema e alla tv, per poi incontrarle personalmente ai festival, alle anteprime, alle premiazioni e alle conferenze stampa. Una narrazione insomma di una spettatrice, di una giornalista, che ha ammirato le grandi attrici nelle loro più belle interpretazioni, ci è cresciuta insieme, seguendole con lo sguardo e con il cuore, rimanendo incantata dal loro modo di essere donne e artiste, provando gratitudine per la possibilità che hanno regalato, al pubblico e al mondo, di immaginare una società libera dai pregiudizi.