I due casi di violenza domestica si sono consumati a Figline-Incisa Valdarno e a Scarperia. Nel primo è stato l’uomo a chiamare i Carabinieri dopo l’ennesima minaccia
Con un foulard minaccia lo strangolamento, ma a richiedere l’intervento dei Carabinieri questa volta non è una donna bensì un uomo sposato da molti anni con una donna albanese. E’ successo a Figline e Incisa Valdarno. Dallo scorso settembre, il loro matrimonio ha iniziato a vacillare e la moglie ha cominciato ad assumere un atteggiamento ostile e talvolta anche violento nei suoi riguardi, arrivando addirittura a minacciarlo di morte. L’uomo già in due circostanze aveva trovato il coraggio di presentarsi in caserma e a raccontare tutto, ma subito dopo, temendo delle ripercussioni sulla figlia minorenne della coppia, aveva deciso di ritirare le denunce. L’altra sera, tuttavia, l’ennesima minaccia di morte da parte della moglie lo ha convinto a chiamare il 112. I Carabinieri della Stazione di Incisa Valdarno, immediatamente giunti sul posto, sono intervenuti mentre la donna teneva ancora in mano un foulard con cui poco prima aveva minacciato di strangolarlo. L’uomo ha quindi preso di nuovo il coraggio di raccontare tutto ai Carabinieri e dal quadro che ne è emerso è scattato l’arresto in flagranza per il reato di maltrattamenti in famiglia. La donna è tradotta presso la Casa Circondariale di Firenze Sollicciano, dove si trova tuttora, in attesa della convalida del Gip.
Sempre di maltrattamenti in famiglia, ma nei riguardi dei propri genitori, si è invece reso protagonista un uomo di 38 anni di Scarperia e San Piero arrestato dai militari di Scarperia il giorno della Befana. La coppia di anziani si era già rivolta in passato alla locale Stazione dei Carabinieri per denunciare i comportamenti violenti e le continue richieste di denaro da parte del figlio. Il giorno dell’Epifania l’uomo si è scagliato ancora una volta contro la madre, afferrandola al collo e sferrandole dei colpi con la mano in varie parti del corpo procurandole per fortuna lesioni lievi, come constatato dal medico del 118 intervenuto per visitarla. In quest’ultima circostanza i militari hanno proceduto anche qui all’arresto in flagranza di reato contestando all’uomo i reati di maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesioni personali. Come per la donna albanese, il 38enne è stato tradotto presso il carcere di Sollicciano in attesa del provvedimento di convalida da parte del Giudice per le indagini preliminari.