La formazione che fa riferimento all’ex assessore Cecilia Del Re, è composta da Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio e Massimiliano Piccioli: “Pd chiuso in sé stesso. Noi una nuova voce democratica in Consiglio”
Nasce un nuovo gruppo in Consiglio comunale, Firenze Democratica, composto da tre consiglieri comunali e da 12 eletti nei Consigli di Quartiere che non hanno votato la scelta dei vertici del Pd fiorentino di non far svolgere le primarie per la designazione del candidato sindaco per le amministrative del prossimo giugno nella prima e unica assemblea convocata, dove però i Dem sono arrivati con la candidatura già preparata e infiocchettata di Sara Funaro, unico nome a poter essere scelto. Senza ancora un programma e senza una coalizione definita.
“Da tempo lamentiamo che il Partito Democratico di Firenze è chiuso in sé stesso, non dialogante e insofferente a chiunque non sia allineato ai vertici del partito stesso” affermano i consiglieri Leonardo Calistri, Stefano Di Puccio e Massimiliano Piccioli che hanno costituito il nuovo gruppo ‘Firenze Democratica’. “Anche nel percorso che ha portato all’assemblea cittadina dello scorso 4 dicembre, abbiamo assistito a mancanza di trasparenza e dialogo in cui non è possibile riconoscersi, non solo perché le eventuali minoranze meritano rispetto, ma perché è evidente la volontà di una parte di far finta che l’altra non esistesse perché non allineata e quindi non voluta nel partito. Quali membri del Partito Democratico di Firenze abbiamo ripetutamente chiesto ascolto e rispetto per la nostra voce, ma ogni nostra richiesta, compresa quella di accesso agli atti della direzione e dell’assemblea rivolta al segretario cittadino, è stata ignorata dai vertici del partito locale.
Anche noi rappresentiamo tanti elettori PD, iscritti e cittadini che ci hanno dato il loro mandato nel 2019, ma che oggi sono disorientati rispetto a quanto sta avvenendo. Abbiamo tra di noi sostenuto mozioni diverse all’ultimo congresso, a conferma che la divisione non è correntizia ma di come viene gestito il partito locale in cui non tutti hanno pari dignità e, anzi, alcuni vengono accompagnati alla porta. E dove persone che “osano” avere pensieri diversi rispetto ai vertici, ma ben presenti nella base del partito e non solo, vengono cacciati da un giorno all’altro, come successo nel caso della revoca delle deleghe all’ex assessora Del Re, o perché non “utili” per ragioni correntizie, anche se eletti con il massimo delle preferenze, come nel caso della revoca delle deleghe dell’ex assessore Martini. Continueremo a garantire l’appoggio alla maggioranza sul programma di mandato, mentre sulle questioni nuove che dovessero emergere valuteremo di volta in volta il nostro voto, sempre pronti al dialogo e al confronto”.
Replica subito Nicola Armentano, capogruppo Pd in Consiglio che se da una parte si dispiace “per la scelta fatta dai consiglieri Calistri, Di Puccio e Piccioli di abbandonare il gruppo in di Palazzo Vecchio in un momento importante” dall’altra apprezza “il fatto che continueranno a fornire appoggio alla maggioranza”. Evitando però accuratamente di fare il nome di Cecilia Del Re che a questo punto per i Dem fiorentini è soltanto un lontanissimo e sbiadito ricordo. “Mi dispiace – sottolinea -. Scelta non condivisibile e non corretta. A pochi mesi dalla fine della consiliatura non vi erano motivi per questo strappo vista la grande disponibilità mostrata da tutti nell’affrontare le problematiche e, soprattutto, visto la massima collaborazione da parte di tutti i consiglieri nel risolvere le questioni. Per me tutti i consiglieri sono stati utili e sono tutti utili e, con tutti, c’è stata sempre la massima collaborazione ed il massimo rispetto nell’interesse dell’Amministrazione Comunale. È difficile pensare che qualcuno possa affermare il contrario”.
“All’interno del gruppo Pd – continua Armentano – non c’è mai stata preclusione nei confronti di qualcuno e se a volte i punti di partenza e le opinioni erano diverse abbiamo sempre trovato i giusti compromessi ed i giusti equilibri. I consiglieri stessi che hanno scelto di lasciare il gruppo PD non hanno mai espresso critiche sull’operato del gruppo. Mi auguro che la scelta possa avere ancora momenti di riflessione in quanto, ognuno di noi, è chiamato ancora a dare il proprio impegno nei confronti dei cittadini che ci hanno scelto ed hanno votato PD. Se dovessero mantenere questa scelta apprezzo il fatto che abbiano dichiarato che continueranno a garantire l’appoggio alla maggioranza sul programma di mandato. Nel gruppo la democrazia ha sempre prevalso e quando non vi era sintonia su temi specifici non siamo mai andati avanti a maggioranza”.