Una ventina di ultras isolani improvvisarono un corteo in viale dei Mille venendo poi a contatto con i tifosi Viola e scatenando una rissa che coinvolse anche un supermercato
Pioggia di Daspo per una ventina di tifosi cagliaritani resisi protagonisti, assieme a numerosi ultras della Fiorentina, della violentissima rissa in viale dei Mille prima dell’incontro di calcio Fiorentina-Cagliari del 2 ottobre scorso. In quella circostanza, secondo quanto ricostruito dalla Squadra Tifoserie della Digos fiorentina, poco prima delle 20.00, un gruppo di circa 40 tifosi del Cagliari, avrebbero improvvisato un corteo in Viale dei Mille verso lo stadio scandendo dei cori provocatori nei confronti dei supporter viola. Questi cori sarebbero stati recepiti da un gruppo di circa 50 ultras viola che avrebbero quindi raggiunto la fazione opposta. A questo punto un centinaio di persone avrebbero innescato una violentissima rissa, affrontandosi con colpi di cinghia, lancio di torce luminose ed altri oggetti contundenti, coinvolgendo anche i carrelli espositori colmi di merce di un supermercato che per proteggere i clienti all’interno immediatamente abbassò i bandoni. La Polizia intervenne immediatamente facendo desistere le due fazioni a proseguire con la rissa e riportando rapidamente la situazione alla calma. Quella sera gli agenti della Digos fermarono e identificarono una trentina di tifosi cagliaritani, tutti riconducibili per gli investigatori, agli scontri.
Da qui l’emissione dei primi 20 Daspo nei confronti di altrettanti cagliaritani tra i 20 e i 56 anni per rissa in occasione di manifestazioni sportive. Non potranno accedere ai luoghi dove si svolgono incontri di calcio relativi ai campionati nazionali professionisti e dilettanti, ai tornei internazionali, ai tornei amichevoli, alle partite della nazionale italiana di calcio, che verranno disputate sul territorio nazionale, nonché su quello degli altri stati appartenenti all’Unione Europeaper periodi che vanno dai due ai cinque anni, In caso di violazione dei divieti loro imposti, rischiano la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa fino a 40.000 euro. Sono in corso ulteriori accertamenti per identificare altre persone coinvolte a vario titolo nella vicenda del 2 ottobre.