“Abbiamo pochi Euro? Bene, allora non li facciamo circolare e utilizziamo il Fiorino”. Presentazione, con Cosimo Massaro, esperto di politiche monetarie e promotore della dottrina auritiana, lunedì 2 ottobre
Un po’ come il “senatur” Umberto Bossi che negli anni Novanta si mise a coniare, si fa per dire, banconote e monete quando nella Lega il separatismo da Roma andava per la maggiore e a Pontida si voleva costruire la Repubblica del Nord. Ma forse il paragone è un po’ azzardato. Adesso però ci risiamo con una iniziativa del consigliere del gruppo misto Italexit Andrea Asciuti che non mancherà di far discutere.
Già perché l’esponente di minoranza ha presentato una mozione, che porterà in votazione in Consiglio comunale, per impegnare l’Amministrazione comunale ad attivarsi per aprire un ufficio apposito che abbia la competenza a gestire la coniatura di monete metalliche denominate “Fiorino” e che gestisca la sua convertibilità con un apposito banco di cambio. Niente Leghe ovviamente, ma il Fiorino moneta a suo dire complementare “con una convertibilità al 100% con l’Euro, in uno scambio pari: cioè 1 Fiorino uguale 1 Euro”. “Parliamo di sovranità monetaria – spiega -. È una battaglia soprattutto culturale che sta portando avanti lo scrittore Cosimo Massaro e che merita di essere affrontata. Alcuni Comuni italiani stanno sperimentando delle monete parallele, ed abbiamo pensato di proporla anche a Firenze. Perché il Fiorino? Perché il Fiorino fu il mezzo che permise ai fiorentini di dominare il mondo negli scambi commerciali e, di conseguenza, di finanziare il Rinascimento. Permise ai Medici di affermarsi nel quadro europeo”.
Il progetto sarà presentato lunedì 2 ottobre alle 20 presso il Bar Bellini in via Torcicoda, 85/R”. “Gli Stati non esercitano più una vera sovranità monetaria – aggiunge Massaro – e non riescono più ad economizzare la ricchezza di una Nazione. L’Euro è una moneta privata e nessun ministro dell’economia può fare manovre davvero espansive perché manca il denaro nell’economia reale. Nell’economia tecno-finanziaria, invece, al dì sopra degli Stati gira tanta moneta, circa 50 volte in più rispetto al PIL dell’intero Pianeta. Un sistema che sta collassando su se stesso. È in atto un processo di dedollarizzazione del Pianeta. Il potere del dollaro, usato per acquistare il petrolio (petrodollaro) sta venendo meno. Anche gli Arabi adesso si fanno pagare con le monete utilizzate dai Paesi facenti parte dei BRICS, il raggruppamento delle economie mondiali emergenti formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Paesi che stanno vendendo il petrolio, il gas ed i propri beni con altre monete. Anche gli Stati africani si stanno decolonizzando dal punto di vista economico, dalla Francia e dal Franco CFA. Se il processo di dedollarizzazione andrà in porto crollerà anche l’Euro, la Sterlina, il Franco Svizzero”.
E in Italia? “In Italia dobbiamo, da subito prepararci una scialuppa di salvataggio – conclude Massaro – ed avere una moneta complementare che possa sostenere gli scambi, come ad esempio le “Stato Note” emesse non a debito e direttamente dal Tesoro. Come Stato potremmo fare, da subito, una doppia circolazione monetaria. Se lo Stato non ha la forza politica per farlo, allora facendo la sua parte potrebbe farlo un Comune. Abbiamo pochi Euro? Bene, allora non li facciamo circolare, evitando così il drenaggio monetario verso una territorialità esterna, e facciamo circolare il Fiorino. Il Comune crea un conto di convertibilità, un ufficio dove ci si iscrive: cittadini di Firenze, associazioni ed imprese e dove poter convertire gli Euro in Fiorini. Quei Fiorini emessi andranno ad alimentare l’economia territoriale per riportare Firenze alla sua naturale grandezza storico-culturale che merita, sfruttando soprattutto la velocità di circolazione monetaria, dato che la moneta ha la caratteristica di essere un bene a valore ripetuto, cioè si rigenera ad ogni scambio creando così nuova ricchezza”.