Si tratta di una platea di circa 920.000 persone tra i 33 e i 53 anni. Bezzini “Obiettivo individuare chi non sa di avere la malattia e garantire accesso alla cura”
Partirà a settembre il programma di screening gratuito sull’epatite C, infezione del fegato provocata da un virus che si trasmette mediante contatto con sangue infetto ma da cui oggi si può guarire. Per riuscirci è però importante diagnosticare la malattia per tempo e gli screening diventano pertanto essenziali.
I controlli del programma promosso dalla Regione riguardano tutti i nati tra il 1969 e il 1989 (circa 920 mila persone tra 33 e 53 anni). A questi si aggiunge l’intera popolazione carceraria e chi è seguito dai servizi pubblici per le dipendenze, altre ventimila persone al censimento di pochi mesi fa: in questo caso il programma è già stato avviato da più di un anno. L’uso di sostanze per via endovenosa, pratiche come tatuaggi, piercing o altre procedure estetiche condotte in condizioni igieniche poco sicure – oppure la condivisione di oggetti personali taglienti e pungenti contaminati da sangue (un rasoio ma anche un semplice spazzolino o taglia unghie) e determinati comportamenti sessuali – sono considerate condizioni a rischio, come anche le trasfusioni (ma solo fino al 1991, quando sono stati introdotti test specifici sui donatori).
“La Toscana rinnova un impegno che ci ha visto attivi anche in passato – – sottolinea l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – Nel 2015 l’allora giunta regionale lanciò un programma per l’eradicazione dell’infezione, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, per trattare soggetti infetti in via cronica e noti al sistema sanitario, ma non ancora non sottoposti a terapia. Adesso investiamo sulla prevenzione secondaria, partendo da una diagnosi veloce con l’obiettivo di individuare quelle persone inconsapevoli di avere l’epatite C e garantire loro accesso alla cura”.
L’infezione può decorrere infatti senza sintomi per anni e talvolta decenni, silente, ma può ugualmente in quel tempo causare danni al fegato che possono portare alla cirrosi e al carcinoma epatico. Lo screening consisterà in una test rapido, pungidito, su sangue capillare per la ricerca di anticorpi anti-Hcv. Il risultato sarà disponibile in pochi minuti. Per realizzare i controlli, gratuiti per i cittadini, la Toscana ha ricevuto dallo Stato 4 milioni e 962 mila euro. Lo screening sarebbe dovuto partire nel 2019, ma la pandemia da Covid-19 ha costretto tutte le Regioni ad un rinvio. I test saranno effettuati a partire da settembre nelle sedi delle associazioni di volontariato che hanno aderito al progetto e che saranno consultabili sul sito della Regione Toscana e nelle sedi delle aziende sanitarie. I cittadini saranno invitati attraverso un sms, ma anche chi non lo ricevesse (e rientra nella popolazione target) potrà recarsi presso i punti prelievi ed eseguire il test. Sarà naturalmente escluso dallo screening chi è già noto al sistema sanitario come infettato da epatite C.