Era stato vicecaporedattore della sede Toscana della Rai e per sei anni, dal 2004 al 2010, aveva ricoperto l’incarico di presidente dell’Ordine redionale dei Giornalisti
Il giornalismo toscano è in lutto per la morte di Massimo Lucchesi volto notissimo del TGR Rai ed ex presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana dal 2004 al 2010. Massimo è mancato questa mattina, all’età di 71 anni, all’ospedale fiorentino di Careggi, dopo una malattia che aveva cominciato ad affliggerlo da qualche mese. L’annuncio della scomparsa è stato dato dal presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, che lo ricorda come “un appassionato della professione e di studi teologici”.
Nato a Pisa il 6 agosto 1952, giornalista cattolico, aveva cominciato a lavorare all'”Osservatore Romano”, poi si era avvicinato alla politica, lavorando nel gruppo Dc del Consiglio regionale della Toscana, per poi approdare alla Rai, dove era stato vicecaporedattore della sede regionale Toscana. Molto legato a “Supplemento d’anima”, pubblicazione animata da monsignor Gastone Simoni, era collaboratore di “Toscana Oggi”. “Ci mancheranno i suoi interventi e le sue lucide intuizioni”, sottolinea Bennucci. I funerali si svolgeranno martedì 1 agosto, alle ore 16, nella basilica della Santissima Annunziata a Firenze.
Cordoglio per la scomparsa di Lucchesi è stato espresso dal Governatore toscano Eugenio Giani. “Se ne va – ha detto – un signore vero della penna e si chiude un’altra pagina del giornalismo elegante della Toscana. Grande umanità e grande professionalità, sempre misurato, ho ancora negli occhi i suoi servizi appassionati su una delle materie che padroneggiava, l’enogastronomia, così come la lucidità dei suoi interventi in cui esprimeva al meglio le proprie doti di commentatore, sulla politica così come sui temi ecclesiali e religiosi. Con vicinanza mi stringo alla famiglia e alla moglie, Tiziana Missigoi”.
E Sara Bessi, presidente di Ucsi, aggiunge: “socio di lungo corso di Ucsi», se ne va «non solo un giornalista di grandi qualità professionali e umane ma anche un laico credente che aveva fatto della professione giornalistica e dell’impegno negli organismi di rappresentanza il suo modo di dare testimonianza di una fede che traeva vigore dal Vangelo e dalla dottrina sociale della Chiesa. Uomo colto, elegante, dai tratti umani sempre molto attenti al rispetto del suo interlocutore, ci lascia un grande esempio sul piano umano e professionale. Massimo ha incarnato una stagione di impegno che tocca a noi ora onorare con altrettanta dedizione. Ci mancherà. L’ultima volta che ha condiviso un’attività Ucsi è stato solo pochi mesi fa ad Arezzo, dove tenemmo l’incontro culturale e spirituale legato alla Pasqua. Nessuno poteva immaginarsi che per molti di noi sarebbe stato l’ultimo incontro con lui».
Alla famiglia e in particolare alla moglie e collega Tiziana Missigoi le condoglianze e la vicinanza della redazione de La Martinella di Firenze.