Le indagini iniziate nell’aprile del 2022. Fermato per furto aggravato un 47enne. I furti commessi nel territorio fiorentino e a Monte San Savino
Oltre 30 opere d’arte, tra statue raffiguranti Madonne in ceramica e lignee, candelabri, sculture in bronzo, formelle, o dipinti, trafugate per lo più in chiese, luoghi di culto e gallerie d’arte o di antiquariato di Firenze e provincia sono state recuperate e restituite ai loro proprietari dai carabinieri del comando provinciale e del Nucleo tutela patrimonio culturale del capoluogo toscano nel corso di una conferenza stampa svoltasi al teatro di bacco nel complesso museale di Palazzo Pitti.
Le indagini sono iniziate ad aprile 2022 quando nell’arco di due settimane sono stati numerosi furti all’interno di chiese del territorio fiorentino e a Monte San Savino (Arezzo). A partire da un furto nella chiesa di San Felice a Ema, l’indagine, attraverso l’analisi di filmati di circuiti di videosorveglianza comunale e privata, ha consentito di identificare quale responsabile dei furti un 47enne fiorentino, poi fermato, indagato per furto aggravato, furto di beni culturali e ricettazione. Nel corso dell’indagine i militari dell’Arma avevano individuato anche il luogo di possibile ricettazione dei beni trafugati, all’interno dell’abitazione di un soggetto di nazionalità rumena, residente a Firenze. In particolare sul suo conto i Carabinieri individuarono elementi per ritenere che avesse più volte svolto la funzione di ricettatore per conto del 47enne fiorentino e infatti, in una cantina della sua abitazione, a Ponte a Greve, erano stati trovati numerosi beni culturali, alcuni trafugati anche in periodi antecedenti rispetto alle indagini.
All’esito degli accertamenti svolti e tenuto conto dei procedimenti penali avviati, anche nei confronti di una terza persona, un rigattiere della provincia di Firenze, indagato anche lui per ricettazione di beni culturali, la Procura della Repubblica di Firenze ha disposto la restituzione dei beni ai legittimi proprietari, che potranno finalmente rientrare in possesso delle sculture e dei dipinti trafugati, collocandoli nuovamente nei luoghi di culto da dove provenivano a disposizione dei fedeli. Anche quattro titolari di esercizi commerciali, per lo più gallerie d’arte o antiquariato, potranno entrare nuovamente in possesso delle loro opere, preziose anche sotto il profilo commerciale e economico. I procedimenti penali sono tutti ancora pendenti nella fase delle indagini preliminari. Rilevante è stato il contributo fornito all’attività sin da subito da parte dei militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, la cui competenza in materia ha consentito una mirata gestione e definizione dei beni rinvenuti durante le indagini.