Il primo episodio è accaduto a Montaione, il secondo in un noto ristorante di pesce a Firenze. Il pusher dovrà rimanere nella propria abitazione durante le ore notturne, l’altro è finito a Sollicciano per resistenza
Getta fuori dalla macchina quello che a prima vista poteva sembrare un sacchetto della spesa. Peccato che però all’interno non ci fossero generi alimentari appena acquistati ma più di mezzo chilo di marijuana. E’ accaduto ieri a Montaione. I Carabinieri della locale stazione erano impegnati un normale servizio di controllo del territorio nella zona di competenza quando hanno notato una macchina “sospetta”. Il guidatore infatti, alla vista della pattuglia, non ci ha pensato molto a disfarsi dell’involucro aumentando così i sospetti dei militari che hanno subito fermato l’auto recuperando anche il sacchetto con dentro la notevole quantità di stupefacente. I Carabinieri non si sono fermati e sono andati nella casa dell’uomo, un 36enne di nazionalità albanese già noto alle forze dell’ordine, recuperando altri cinque grammi di “maria”, unitamente ad un bilancino di precisione utilizzato per il confezionamento delle dosi. Per lui è scattato subito l’arresto per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, convalidati stamattina nel rito direttissimo al termine del quale il giudice ha disposto l’obbligo di dimora nel Comune di Certaldo, con obbligo anche di permanenza nella propria abitazione durante le ore notturne.
Più movimentata invece la scena che ieri sera intorno alle 20.30 si sono trovati davanti gli avventori di un noto ristorante di via del Cavallaccio a Firenze quando un 63enne italiano dopo aver mangiato una cena a base di pesce si è rifiutato di pagare il conto minacciando il cameriere con un coltello. Il giovane dipendente non ha opposto resistenza facendolo allontanare, ma ha allertato il 112. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile sono subito intervenuti rintracciando quasi subito e fermando l’uomo con non poche difficoltà. Il 63enne infatti ha brandito il coltello cercando di intimorire i Carabinieri ma dopo una breve colluttazione è stato disarmato e tratto in arresto in flagranza per rapina, resistenza, violenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale: è finito a Sollicciano.