Fra marzo e maggio le Fiamme Gialle hanno “bloccato” quasi tre milioni di capi di abbigliamento fasulli per un valore stimato di 9.300.000 euro
Ancora un blitz dei i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Prato sulla commercializzazione di abiti nel cosiddetto settore del “pronto moda”. Dopo i 42 esercizi commerciali del settore controllati a marzo con il sequestro di circa 2.400.000 capi d’abbigliamento finiti, ad essere oggetto dell’ispezione delle Fiamme Gialle è stata una ditta individuale sempre situata nella zona industriale della città. E il risultato finale è stato un nuovo sequestro questa volta di circa 500.000 articoli costituiti da capi d’abbigliamento, del valore commerciale stimabile in oltre €. 1.500.000, con indicazione “Prodotto interamente in Italia” o “100% Made in Italy”, però in violazione di quanto previsto dalla normativa di riferimento molto stringente per quanto riguarda non solo la commercializzazione ma anche l’indicazione del produttore e la composizione tessile dei prodotti, elementi fondamentali per garantire gli standard qualitativi della produzione tessile.
La dichiarazione di origine interamente italiana dei prodotti commercializzati infatti impone che la fabbricazione del capo di abbigliamento, attraverso le quattro fasi principali (disegno, progettazione, lavorazione e confezionamento), debba essere compiuta esclusivamente sul territorio italiano, fornendo così tutte le informazioni utili per poter valutare e scegliere in maniera consapevole. Complessivamente sono quindi circa 3.000.000 i capi sequestrati, per un valore totale stimato in circa 9.300.000 di euro.