In Consiglio la risposta al question time di M5S e all’ordine del giorno di SPC. “Il progetto ha a che fare con la sicurezza”. La replica di Bundu e Palagi: “Chiedevamo di dialogare e di considerare proposte alternative”
“Non fermeremo il progetto perché ha a che fare con la sicurezza: il patrimonio arboreo della città aumenterà di molto: quest’anno metteremo 5mila alberi, bisognerebbe si ascoltassero più gli esperti e meno le persone che hanno meno competenze e informazioni”. Parola dell’assessore all’ambiente Andrea Giorgio che ieri in Consiglio ha risposto ad un question time di Roberto De Blasi (M5S), sul taglio dei pini in viale Redi che aveva provocato proteste e cinque notti di presidio da parte di Italia Nostra, comitati e associazioni cittadini contrari all’abbattimento delle essenze. “L’intervento di riqualificazione di viale Redi – ha continuato – con la sostituzione dei pini prevede anche la completa riqualificazione della rete di raccolta delle acque meteoriche e stradali. Il progetto è stato approvato nel 2021 con delibera di giunta: io ho trovato questo progetto, ho svolto il 19 luglio 2022 l’incontro che era stato previsto dall’amministrazione dove hanno partecipato anche alcune persone” dei comitati, “vado una volta a settimana in viale Redi e nelle zone limitrofe per parlare con i cittadini e non ho riscontrato né i toni né le posizioni del comitato”. Per Giorgio non si tratta di “tagliare gli alberi” perché l’amministrazione è “impegnata sul tema della riforestazione urbana. È evidente che un progetto, una volta approvato, non può essere rimesso in discussione. Io poi ho risposto a tutti i dubbi e alle sollecitazioni arrivate da associazioni e cittadini”.
Bocciato dal Consiglio anche l’ordine del giorno collegato di Sinistra Progetto Comune (sottoscritto anche dai pentastellati) nel quale si domandava un impegno preciso a non procedere agli abbattimenti “prendendo in considerazione le proposte alternative che arrivano dalla cittadinanza attiva”. “Il nostro documento – sottolineano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – si limitava a dire: prima di procedere, si incontrino le realtà contrarie. Realtà in grado di elaborare proposte alternative. E dispiace che chi ha funzioni di governo parli della necessità di ascoltare “più gli esperti e meno le persone che hanno meno competenze e informazioni. Anche perché ci sono invece persone esperte e competenti che si oppongono e propongono, persone che il progetto di viale Redi l’hanno scaricato e letto attentamente. Ma più in generale c’è l’aspetto politico di un problema, che non è di una parte politica, ma riguarda come si governa un territorio. Chiedevamo di dialogare. Purtroppo l’atto è stato bocciato, ma continueremo a chiedere un modo di governare la città diverso”.