Intanto il progetto si arricchisce di altre due tappe: la prima a Casole d’Elsa che vedrà l’esposizione dell’autoritratto di Augusto Bastianini, la seconda nel Mugello coi ritratti della famiglia Medici
Il mito degli Uffizi e più in generale di Firenze continua a non conoscere confini. Una grande foto della Madonna del Baldacchino, capolavoro di Raffaello protagonista della più recente e forse più significativa tappa progetto Uffizi Diffusi, il suo ritorno nel Duomo di Pescia dopo 300 anni, accompagnata dal titolo “The Uffizi is taking its art to the people”(https://www.economist.com/culture/2023/05/09/the-uffizi-is-taking-its-art-to-the-people) è l’apertura dell’articolo comparso su The Economist che celebra il progetto di diffusione dell’arte portato avanti dal museo fiorentino. “Its innovation may prove a model for other museums and galleries”, prosegue ancora il pezzo. Il quale è corredato, tra l’altro, da un video nel quale l’immagine della galleria vasariana e dettagli della Madonna del Baldacchino si alternano con suggestive vedute dei borghi del territorio toscano (https://www.youtube.com/watch?v=ba73pJQTK1s&t=76s). Quello di oggi dell’Economist non è il primo prestigioso riconoscimento per gli Uffizi Diffusi da parte della stampa internazionale. Nel 2021, anno di lancio del piano, il Time Magazine inserì la Toscana degli Uffizi diffusi tra le 100 mete al mondo da visitare assolutamente nel 2022; del progetto, sono occupate svariate altre testate internazionali, tra le quali anche New York Times, Financial Times e Cnn.
Intanto Uffizi Diffusi si arricchisce di una nuova tappa espositiva, ancora a Casole d’Elsa (Siena). Si tratta dell’autoritratto realizzato in giovane età dal pittore casolese Augusto Bastianini (Monteguidi, 1875 – Firenze 1938). Lo scorso anno gli Uffizi avevano portato a Casole un gioiello del Seicento, “L’Allegoria della Pittura e dell’Architettura” di Francesco Rustici detto il Rustichino. L’ olio su tela, datato 1900 e donato alla Galleria degli Uffizi dalla vedova dell’artista nel 1941, sarà infatti posto in dialogo con un gruppo di altre opere dello stesso Bastianini e di pittori del suo tempo, sia di proprietà del museo civico che provenienti da altre collezioni. Complessivamente saranno 22 i dipinti che comporranno il percorso della mostra, visitabile al Museo Civico di Casole fino al 1 novembre.
L’autoritratto degli Uffizi, portato a termine a soli 25 anni, può essere considerato il capolavoro di Bastianini, ancora fresco degli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze (dove in seguito fu anche professore) e delle suggestioni tratte dalla Festa dell’Arte e dei Fiori (1896-1897), grande evento attraverso la quale del tempo i giovani artisti fiorentini conobbero l’arte italiana ed europea. La vivacità del dipinto, pensato e realizzato dentro lo studio di Via Ghibellina nel cuore del capoluogo toscano, così come l’intensità emotiva che caratterizza il volto dell’artista, fanno di quest’opera un esempio della migliore ritrattistica del tempo. L’autoritratto porta inoltre un genere di pittura assente nella collezione del museo di Casole, nel quale sono documentati invece tutti gli altri campi di indagine cari a Bastianini. Una sezione della mostra è dedicata a tre lavori particolarmente significativi, rintracciati negli ultimi anni tra collezioni private e mercato antiquario. Tra questi, in particolare, il dipinto Malinconia, acquistato nel 1913 dal re Vittorio Emanuele III e oggi di proprietà del Comune di Casole d’Elsa.
Il 18 maggio poi toccherà a Scarperia e San Piero a Sieve presentare un’altra mostra molto attesa del progetto: “I Medici gente del Mugello” che raccoglie una serie di ritratti di famiglia provenienti dalle Gallerie degli Uffizi. L’appuntamento è al Palazzo dei Vicari-Museo dei Ferri Taglienti.