E’ l’unico torneo al mondo capace di mettere in campo sei generazioni diverse di studenti fra passione, amicizia, goliardia e voglia di stare insieme
Il 1° aprile torna la Chaltron’s Coup, unico torneo al mondo a mettere sul campo sei generazioni diverse di ex studenti dello stesso liceo. Quest’anno ricorre la 58° edizione del torneo più sregolato e originale che l’Italia possa vantare e che animerà le notti fiorentine con il suo disincantato agonismo. Una competizione che si alimenta della passione dei ragazzi che via via nel corso del tempo hanno aderito al torneo. “Da ex studente del Liceo Da Vinci – racconta l’assessore allo sport Cosimo Guccione – se c’era una cosa che invidiavo al Liceo Dante era la Chaltron’s perché nell’immaginario di uno studente delle scuole superiori questo torneo di calcio era diventato un evento cittadino. È giusto che questa tradizione venga tramandata senza perdere lo spirito di cialtroni e senza perdere lo spirito originario goliardico dello stare insieme. Giocare a calcio ma anche divertirsi. Si parla di sport ma s’intreccia anche il cuore e la vita di tanti fiorentini. Quello che sono oggi gli studenti del Dante lo sono anche perché fanno parte di una storia. Tra due anni il torneo toccherà il traguardo dei 60 anni. Sarebbe bello festeggiarlo con una bella festa coinvolgendo tanti ragazzi”.
Le partite si svolgeranno alla Laurenziana, impianto Franco Nannotti in via di Caciolle. Come tutti gli anni il calcio di inizio sarà il 1° aprile, primo giorno dell’anno chaltrone. Parteciperanno dodici squadre. Quello che caratterizza il torneo è lo spirito di partecipazione, frutto del fatto che le squadre sono composte dallo stesso gruppo di amici uniti nel segno dei colori della propria squadra. Ogni compagine è composta da un presidente e due consiglieri che vanno a costituire l’assemblea del torneo. Ciò che differenzia e rende unico il torneo è “l’Astruso Regolamento” che prevede un punteggio da uno a dieci di valutazione sulla base delle abilità di un giocatore, la somma dei punteggi dell’undici titolare non può superare cinquantadue. Questo crea un equilibrio di forze che garantisce uno spettacolo unico di giocate degne di grandi campioni e prestazioni al limite del ridicolo da parte di chi proprio non sa giocare a calcio.
“Chi non ha potuto giocare la Chaltron’s non si è mai potuto rendere conto di cosa volesse dire giocarla. Quando giocai la prima partita – ha ricordato il presidente della Commissione cultura e sport Fabio Giorgetti – avevo 19 anni. Da allora, quello spirito di stare insieme dove c’è tantissima parte agonistica e tantissima goliardia è rimasto intatto. Una volta c’era la splendida abitudine di trovarsi alle 3 di mattina in piazza della Vittoria. Questo non è più possibile ma la Chaltron’s era anche un modo per aggregare i professionisti di Firenze con i ragazzi, i giocatori della Fiorentina ed anche i giornalisti. Era un modo per portare l’eredità del Liceo Dante e della Chaltron’s in giro per la città. E credo che dopo tutti questi anni il torneo sia ormai, a tutti gli effetti, una tradizione per Firenze. Ringrazio il presidente della Laurenziana Ramponi perché riportare la Chaltron’ s sulla terra naturale è fargli il regalo più bello perché si riacquista quello spirito cialtrone che solo nella polvere si può riacquisire. Ognuno ha fatto la propria vita: si è sposato, ha fatto figli ma poi, una volta all’anno, ci si ritrova in campo. È questa l’eredità da portare avanti: stare tutti insieme e portare avanti una grande tradizione”.