La neo presidente: “Sostenibilità globale delle produzioni e dei servizi unica risposta per dare un futuro alla Toscana”
Antonella Giachetti è la nuova presidente di AIDDA Toscana, l’associazione delle donne imprenditrici e dirigenti d’azienda fondata nel 1961 a Torino e da oltre 50 anni il più autorevole punto di riferimento per le donne che assumono ruoli di responsabilità nella struttura economica italiana.
Commercialista, presidente del collegio sindacale o sindaco o revisore unico in diverse società fra cui il Consorzio Operativo Monte Paschi di Siena, nonché membro dei consigli di amministrazione di alcune importanti realtà italiane come Fabbrica Servizi srl, la società di servizi della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, e SEVIAN srl società fiduciaria gruppo IFIGEST banca, Giachetti è stata eletta dall’assemblea del sodalizio lo scorso 20 febbraio e subentra a Maria Stella Reali Bigazzi. Il nuovo consiglio direttivo è composto, oltre alla presidente, da Paola Butali, Gabriella Ciabattini, Mara Graverini, Orietta Malvisi Moretti, Sara Nuzzaci e Maria Oliva Scaramuzzi e consigliera nazionale Sabrina Tonti.
Al centro della sua agenda c’è la sostenibilità economica, ambientale e sociale dello sviluppo. E il primo punto, per altro già in fase di studio e realizzazione è la promozione e l’aiuto fattivo alla realizzazione di Scuole per giovani imprenditori dove AIDDA possa contribuire a introdurre una nuova visione di impresa etica, capace di interagire in maniera virtuosa con il territorio e con la comunità in cui opera.
“Non può esistere oggi – dice Giachetti – un modello di sviluppo che veda la crescita e il rispetto dell’ambiente come due opposti. Serve un modello nuovo, che non rinunci agli standard di sviluppo sociale che siamo riusciti a conquistare: la chiave di volta è l’abbandono di una logica del profitto a tutti costi. Compiuto questo primo passo si potrà riuscire a considerare l’ambiente non come luogo da depredare quanto piuttosto come risorsa da tutelare e da condividere”. Che subito dopo aggiunge: “Da adesso in poi, l’impresa potrà solo essere etica. L’etica di impresa e la sostenibilità globale delle produzioni e dei servizi sono l’unica risposta per dare un futuro alla Toscana, a partire dall’artigianato e dal turismo che vanno trasformati in un movimento slow per contrastare un mordi e fuggi che è l’esatto contrario della sostenibilità. Servono poi proposte volte a sostenere una produzione che dia spazio al lavoro creativo e di collaborazione delle “botteghe”, enfatizzando la qualità e la capacità dei nostri prodotti di durare nel tempo”.