L’assessore all’urbanistica aveva riaperto alla possibilità durante il dibattito in Consiglio sul POC. Il sindaco: “Iniziativa personale di cui non sapevo nulla, non condivisa né da me e neppure dalla Giunta”
E’ scontro tra il sindaco di Firenze Dario Nardella e il suo assessore all’urbanistica Cecilia Del Re dopo l’ipotesi ventilata da quest’ultima ieri, durante il dibattito in Consiglio sull’adozione del Piano operativo comunale, che la tramvia possa allungare il suo tragitto da piazza San Marco oltre Palazzo Medici Riccardi e giungere così davanti a Battistero e Santa Maria del Fiore. “La tramvia arrivi al cuore del centro storico” e quindi, auspicabilmente, al Duomo” aveva detto Del Re e tanto è bastato per scatenare un vero e proprio putiferio, oltre a una ridda di voci e polemiche incontrollate che in queste ore stanno coinvolgendo ( o compromettendo…) anche la possibilità di una candidatura dell’assessore tra poco più di un anno alla poltrona di sindaco della città. “La tramvia – aveva sottolineato ancora durante l’intervento di illustrazione del POC -deve collegare la zona maggiormente frequentata dal maggior numero di lavoratori, così come deve arrivare fino al cuore del centro storico per non rendere quella che oggi è la zona più pedonale d’Europa la zona più inaccessibile d’Europa”. 14 anni dopo lo stop imposto da Renzi, tornerebbe dunque ad affacciarsi l’ipotesi di far passare il convoglio nella parte più affascinante della città anche se con soluzioni meno impattanti rispetto al passato: cioè senza pali e linee aeree elettriche, e a binario unico.
Così questa mattina, quando Nardella ha letto i giornali, e si è trovato di fronte la riproposizione di un’idea già scartata, è andato letteralmente su tutte le furie dettando al proprio ufficio stampa una replica che dire piccata è poco e forse non rende nemmeno bene l’idea. “Non ho intenzione di riaprire con la mia amministrazione – ha detto stizzito – il tema del passaggio della tramvia dal Duomo. Quella dell’assessora Del Re è una iniziativa di cui non ero a conoscenza, non condivisa né da me né dalla giunta, e non è presente nel programma di mandato con cui siamo stati eletti, né è prevista nel POC. Questa ipotesi è definitivamente superata dalla pedonalizzazione di Piazza del Duomo e dalla realizzazione in corso della linea VACS che vede in piazza San Marco il cuore dell’accesso della tramvia al centro storico, valorizzando tutta l’area circostante e collocando il nodo di Piazza della Libertà al centro dell’intero sistema tranviario. La linea Vacs, come estensione della T2, serve infatti a garantire il collegamento tra la stazione e il centro storico da nord. Non ci sarebbero del resto le condizioni tecniche, amministrative ed economiche per rimettere in discussione tutte le scelte fatte fino ad ora. Non si torna indietro, si guarda avanti. Per questo il sistema tranviario che abbiamo progettato è il cuore del programma elettorale con cui siano stati eletti e andrà avanti così come è stato pensato”.
Ma Nardella, che i suoi descrivono letteralmente come un fiume in piena, va anche oltre e nel discorso ci mette anche il cosiddetto “scudo verde”, il sistema di telecamere per monitorare i veicoli in ingresso città. “E’ noto a tutti – conclude – che questa soluzione non comporterà pagamento di pedaggi secondo le nostre previsioni ma servirà esclusivamente al monitoraggio del traffico e al controllo dei veicoli inquinanti a cui non è consentito circolare secondo la legge. Di questo progetto se ne occupano gli assessori con deleghe all’ambiente e alla mobilità Andrea Giorgio e Stefano Giorgetti. Su temi così complessi peraltro gli assessori da me scelti sulla base di un principio fiduciario per entrare in giunta sanno che sono chiamati a condividere le riflessioni e le dichiarazioni secondo collegialità e per evitare inutili e dannose letture divisive e ad avere un comportamento leale verso il sindaco e il programma di governo della città che siamo chiamati a realizzare e di cui rispondiamo ai cittadini”. Come voler dire a Del Re di restare al proprio posto senza invadere campi che non sono suoi. Anche se a ben vedere fino a poco tempo fa lo erano.