Al Teatro della Pergola rivivono i personaggi del brigadiere Maione e del femminiello Bambinella in una Napoli devastata dal nazifascismo e martoriata dai bombardamenti con gli alleati alle porte
Un progetto che nasce quasi come una costola de Il commissario Ricciardi, al Teatro della Pergola in contemporanea con l’uscita su Rai 1 della seconda stagione della fiction Nastro d’argento e premio Agnes. Dal 14 al 19 marzo va in scena Mettici la mano, la nuova commedia scritta da Maurizio de Giovanni e diretta da Alessandro D’Alatri, con Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta Mirra. Il brigadiere Maione e il “femminiello” Bambinella, interpretati, in teatro come in tv, rispettivamente da Milo e da Falivene, incontrano il pubblico per la prima volta dal vivo, accompagnati dalla giovane Melina di Mirra, straordinario sguardo sul sacrificio femminile in una Napoli devastata dal nazifascismo e martoriata dai bombardamenti, ma mai priva della sua carica di umanità e di amore per la vita.
«Le esplosioni, sempre più vicine, terribili e minacciose, accompagneranno – spiega Maurizio de Giovanni – la comprensione della realtà e una serie di riflessioni, da differenti punti di vista, sulla vita, sulla morte, sulla famiglia, sulla giustizia e sulla fede in Dio. E anche – continua lo scrittore – in merito alla fame, allo stato di necessità e all’arroganza del potere. Maione, Bambinella e la loro strana, assurda amicizia a distanza di dieci anni dall’ultima volta che li abbiamo incontrati con Ricciardi, a confronto col momento più buio e terribile della storia della città.»
Primavera del 1943, a Napoli. Una tarda mattinata di sole, in cui la gente di un quartiere popolare tenta faticosamente di trovare una parvenza di vita normale, viene squarciata dalle sirene: arrivano gli aerei alleati, c’è il pericolo di un nuovo devastante bombardamento. La scena è un vano interrato in tufo, uno scantinato che fa da rifugio improvvisato per proteggersi dalla morte che viene dal cielo. In un angolo del locale una statua della Madonna Immacolata, miracolosamente scampata alla distruzione di una chiesa e in attesa di nuova sistemazione, davanti alla quale brilla qualche lumino a testimonianza del fatto che la gente del quartiere va a visitarla saltuariamente anche lì. È qui che si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: il primo ad arrivare è Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, sia per una naturale propensione al pettegolezzo, sia perché le persone vanno a confidarsi con lui, secondo una consolidata tradizione popolare. Poco dopo arriva il brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha sgozzato nel sonno il marchese di Roccafusca, un ricchissimo nobile il cui palazzo si trova a poca distanza e nel quale la ragazza faceva la cameriera.
«Maione e Bambinella – afferma Alessandro D’Alatri – sono due figure che non fatico a descrivere come “maschere”, unici tra i personaggi dei romanzi a indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l’altro con la leggerezza della femminilità travestita. Medesimi sono i due attori che hanno interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene. Una garanzia artistica in equilibrio tra dramma e commedia. Medesimi – prosegue il regista – sono anche i reparti artistici che mi affiancano in questa nuova avventura: chi ha amato i romanzi e la fiction ritroverà la stessa poetica e lo stesso divertimento.»
Tutte le foto sono © Anna Camerlingo