L’impianto, che può ospitare fino a 200 spettatori, è stato inaugurato dal sindaco Nardella e sarà la sede dell’Accademia Pugilistica Fiorentina
Un centro di eccellenza per la preparazione agonistica che può ospitare fino a 200 spettatori. La boxe fiorentina ha una nuova palestra in via Rocca Tedalda, nel Quartiere 2. L’impianto è stato inaugurato dal sindaco Dario Nardella accompagnato dall’assessore allo sport Cosimo Guccione, il collega al welfare Andrea Vannucci che nella precedente consiliatura come assessore allo sport aveva seguito l’iter di realizzazione e il presidente del Q2 Michele Pierguidi.
La struttura è stata costruita grazie a un investimento di 900mila euro finanziato dal ‘Fondo sport e periferie’ della presidenza del Consiglio dei Ministri e sarà la sede dell’Accademia Pugilistica Fiorentina, nata 1938, che ha visto tra i suoi atleti il campione europeo Ferdinando Atzori (medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo ’64), il campione europeo Leonard Bundu e il campione italiano Angelo Ardito. Dell’Apf è anche il giovane Mohammed Obbadi che il 18 aprile combatterà a Londra per il titolo europeo dei pesi mosca, attualmente vacante, contro Andrew Selby.
“Siamo molto contenti perché questo è un progetto che nasce dal basso – dice il sindaco Nardella – dal movimento pugilistico fiorentino che ha qui questa storica accademia, dal quartiere e dai giovani. È un progetto frutto del lavoro di tutta la comunità. Dove nasce una scuola o una palestra lì ci sono meno degrado, inciviltà e solitudine. Qui si alleneranno tanti giovani e il vivaio sarà sempre più forte: la tradizione pugilistica fiorentina è grande e noi vogliamo aiutarla anche con questi investimenti”.
In tutta la città fino a questo momento erano soltanto due le palestre dedicate alla boxe: una all’Isolotto sulla riva sinistra dell’Arno e l’altra in un seminterrato del Nelson Mandela Forum al Campo di Marte. Il nuovo centro di eccellenza è stato pensato nell’area a est, sulla riva destra dell’Arno, proprio per l’ampio bacino di utenza raggiungibile che comprende oltre alla metà della città anche i Comuni vicini alla zona.
“In questo quartiere – aggiunge Guccione – la boxe non rappresenta solo uno sport agonistico ma riveste anche un ruolo sociale, attraverso il coinvolgimento sia dei giovani che degli anziani, quale strumento per un corretto stile di vita. Il progetto di Bundu della boxe senza contatto, efficace nel ridurre i sintomi della malattia di Parkinson, è un esempio in tal senso”.