‘A sbagliare le storie’ tocca il tema dell’alfabetizzazione emotiva, mentre il celebre racconto di Antoine de Saint-Exupéry viene riproposto con una regia semplice ma piena di visioni
L’essenziale è invisibile agli occhi”. Sul palco del Teatro di Cestello torna a vivere la favola de “Il Piccolo Principe”, una produzione del Teatro di Cestello, nella regia semplice e al contempo ricca di visioni e suggestiva di Raffaele Totaro. Lo spettacolo, che ha debuttato un anno fa, sarà nuovamente in scena a Firenze da oggi venerdì 10 a domenica 12 febbraio, con una doppia replica, pomeridiana e serale, sabato 11 (serali di venerdì e sabato ore 20,34, pomeridiane di sabato e domenica ore 16,45).
Sul palco le proiezioni multimediali curate da Alessandro Benedetti faranno da scena al racconto, animato da attori che manovreranno alter-ego di carta pesta, creazioni artistiche firmate da Cecilia Micolano. Una scelta fortemente simbolica, a iniziare dalla figura dello stesso Principino, animata da Marco Predieri, che sorregge e manovra a vista il suo burattino, dandogli movimento e voce, come fosse una sorta di esternazione del proprio fanciullo interiore, quello che l’opera invita tutti a riscoprire, ritrovando l’innocenza e la fascinazione dello sguardo infantile sul mondo dei grandi. L’aviatore è così l’unica figura interamente in carne e ossa, anche se sdoppiata nell’azione diretta, dove a interpretarlo è Graziano Dei, e nella parte narrativa, affidata ad Angela Tozzi, a volerci dire che in fondo a raccontare questa storia potrebbe essere ciascuno di noi. Gli altri personaggi sono portati in scena da Duccio Cirri, Debora Petracchi e Marco Vitale. “L’essenziale è invisibile agli occhi”. Prenotazioni: 055.294609, oppure 3922669655 anche tramite WhatsApp.
Un racconto ispirato all’opera di Gianni Rodari per affrontare il tema dell’alfabetizzazione emotiva. Questo è “A sbagliare le storie. Ovvero quando le favole erano al telefono”, lo spettacolo che andrà in scena in matinée lunedì 13 e martedì 14 febbraio ore 10.00 al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana 111R), nell’ambito della rassegna “Chiavi della città”, a cura di Versiliadanza. Uno spettacolo evocativo, leggero, diretto, con pochi oggetti scenografici. Partendo da Rodari e dalle sue “Favole al Telefono”, il regista e coreografo Alberto Munarin mette intreccia immaginazione e fantasia, gestione della noia e litigi, e tutti i grandi interrogativi esistenziali che due fratelli possono vivere nella loro cameretta (ingresso unico 5€, info www.teatroflorida.it).
Prodotto da Versiliadanza, “A sbagliare le storie” vede al centro Giovanni Perdigiorno, sempre distratto, e Alice detta “Cascherina”, perché casca sempre: due fratelli interpretati da Munarin e da Elena Governo. Una sedia, un bastone, delle felpe, un cerchio e dei libri sono gli spunti per inventare giochi che a volte posso suscitare preoccupazioni in un ipotetico papà che si trova in un’altra stanza della casa, immerso nelle sue faccende e nei suoi piccoli dubbi legati alla crescita dei figli. “Rodari è stato un rivoluzionario nell’uso della fantasia e della lingua italiana – dice Munarin – un giocoliere per come accosta parole e immagini, per le suggestioni che crea, per come coglie la quotidianità e per la semplicità con cui la ridona al lettore. Con la stessa giocoleria ho cercato di mescolare gli ingredienti di questo lavoro”.