I due attori sono i protagonisti da domani alla Pergola de “Il Berretto a Sonagli” di Luigi Pirandello
Fra i protagonisti più rappresentativi del nostro teatro, Gabriele Lavia ritorna con Il berretto a sonagli ad affrontare con straordinaria energia Luigi Pirandello, uno dei suoi più congeniali e amati autori. Al Teatro della Pergola dal domani 17 al 22 gennaio Lavia dirige e interpreta con Federica Di Martino un testo amaro, ironico e crudele, specchio di una società “malata di menzogna”.
Una menzogna continua, implacabile, corrosiva, di cui è vittima e artefice l’umile scrivano Ciampa, vecchio, invisibile, schiacciato nella morsa della vita e costretto a far scattare la “corda pazza” – quando la “corda civile” e la “corda seria” non servono più̀ – per mantenere una facciata di rispettabilità alla sua vita di uomo tradito. Scritta in siciliano e poi riadattata in italiano, Il berretto a sonagli è dunque la tragicommedia che forse meglio mette in luce, fra le opere dello scrittore agrigentino Premio Nobel, vizi, meschinità, falsità e inganni del mondo contemporaneo. Intrecciando le due versioni e potenziando la spietata comicità del testo, Lavia ci pone a confronto con il primo esempio radicale di teatro italiano “espressionista”: una commedia nerissima e crudele, dove tutto viene accettato, tranne la verità.
“Non c’è dubbio – spiega Lavia – che in siciliano questa commedia nerissima sia più viva e lancinante. Noi facciamo una mescolanza tra la prima e la seconda versione di questo specchio di una umanità che fonda la sua convivenza civile sulla menzogna. La verità – continua – non può trovare casa nella società umana. Solo un pazzo può dirla, perché tanto, si sa, “… è pazzo!”.
Gabriele Lavia è una delle voci più appassionate ed efficaci del teatro di Luigi Pirandello. Il berretto a sonagli fu scritto dal Premio Nobel agrigentino nel 1916 in siciliano con il titolo A birritta cu i ciancianeddi per il grande attore Angelo Musco, cui la commedia non piaceva, e con la quale non ebbe successo. Poi Pirandello tradusse il testo in italiano. Il protagonista, Ciampa, l’umile scrivano che ricorre alla follia per mantenere la facciata di rispettabilità del suo triste matrimonio, è il primo dei grandi personaggi pirandelliani a prendersi un’amara rivincita sulle umiliazioni di una vita. Il sottile confine fra l’essere e l’apparire, e il limite fra sanità di mente e pazzia, sono quelli su cui si muovono in precario equilibrio tutti i personaggi de Il berretto a sonagli, a cominciare proprio da Ciampa, ben al corrente della relazione fra sua moglie Nina e il Cavaliere Fiorica suo principale, ma accettata a patto di salvare le apparenze al cospetto della cittadinanza. Ma la scoperta del tradimento da parte della moglie di lui, Beatrice Fiorica, interpretata da Federica Di Martino, e il suo desiderio di vendetta, che fa scoppiare lo scandalo pubblico con tanto di arresti in flagranza, vanno in qualche modo “sanati”: magari, facendo passare per pazza l’accusatrice che, a sua volta, potrà godere del beneficio che la società riserva soltanto ai pazzi, ovvero poter gridare in faccia a tutti la verità.
A fianco di Lavia e Di Martino, troviamo Francesco Bonomo (Fifì La Bella), Matilde Piana (La Saracena), Maribella Piana (la vecchia serva Fana), Mario Pietramala (il delegato Spanò), Giovanna Guida (Assunta La Bella), Beatrice Ceccherini (Nina Ciampa). Le scene sono di Alessandro Camera; i costumi sono ideati dagli allievi del Terzo anno dell’Accademia Costume & Moda Matilde Annis, Carlotta Bufalini, Flavia Garbini, Ludovica Ottaviani, Valentina Poli, Stefano Ritrovato, Nora Sala, coordinati da Andrea Viotti, che hanno vinto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2022; le musiche sono di Antonio Di Pofi; le luci sono di Giuseppe Filipponio.
Tutte le foto di scena sono di Tommaso Le Pera