Non si placano le polemiche dopo le frasi choc che sarebbero state rivolte dalla docente all’indirizzo di Liliana Segre. E il sindaco annuncia una visita a scuola
“Mi vergogno che questa cosa sia successa proprio a Firenze, città medaglia d’oro della Resistenza e città legatissima a Liliana Segre, oltre che città che ha sofferto sulla propria pelle la persecuzione e la Shoah. Sulla porta del mio ufficio c’è ancora la scritta “Qui c’è un antifascista” e ci resterà”.
Non si placa la bufera attorno alle presunte dichiarazioni di una insegnante della scuola media Mazzanti di via Novelli (Quartiere 2) che lunedì scorso, durante la celebrazione della Giornata della Memoria, sarebbe piombata all’interno di una classe dove in quel momento si stava tenendo una lezione di storia rivolgendo alcune frasi choc all’indirizzo della senatrice a vita Liliana Segre (https://www.lamartinelladifirenze.it/2020/01/31/bufera-per-le-dichiarazioni-choc-della-prof-su-liliana-segre/).
A margine della presentazione del progetto di realizzazione di un poliambulatorio in Congo dedicato alla figura di Maria Cristina Ogier, consorella francescana secolare fiorentina di cui è in corso la causa di beatificazione, è proprio il sindaco Dario Nardella a tornare sulla vicenda annunciando che la prossima settimana sarà in visita nella scuola per parlare con gli insegnanti e con gli alunni.
“Trovo gravissime – ha aggiunto – le dichiarazioni, ha fatto bene il viceministro Ascani ad annunciare provvedimenti quanto meno per capire bene come sono andate le cose. Inviteremo la scuola proprio il giorno in cui assegneremo la cittadinanza onoraria a Liliana Segre qui a Palazzo Vecchio. Perché se è confermato che una insegnante arrivi a dire cose così gravi allora dobbiamo seriamente preoccuparci sullo stato di alcune nostre scuole e dunque dobbiamo lavorare per aiutare la scuola a essere davvero luogo di formazione civica”.
Altrettanto duro è il commento del gruppo Pd del Quartiere 2: “Le frasi che abbiamo letto esser state pronunciate da un’insegnante sono inaccettabili, quanto successo dovrà essere chiarito e dovranno essere presi gli adeguati provvedimenti. Ci rincuora che in questa scuola degli alunni dodicenni abbiano compreso subito che quello che ascoltavano era intollerabile, lo hanno raccontato ai genitori, mobilitando subito docenti e dirigente. Vuol dire che questi giovani sono preparati, attenti e consapevoli delle pagine buie della nostra Storia, dell’importanza della memoria e dei valori da tenere come riferimento. E questo è una speranza per il futuro”.
E parole di condanna arrivano anche da Manfredi Ruggiero consigliere leghista del Q2: “La scuola – commenta – deve tornare ad essere un luogo dove imparare valori e la Giornata della memoria non può e non deve essere minimizzata con frasi del genere. E’ giusto che vengano presi provvedimenti verso l’insegnante, se davvero ha pronunciato quelle frasi, così come dovrebbero essere sempre presi quando alcuni docenti fanno politica anziché insegnare ai ragazzi”.