Dopo l’ennesimo suicidio avvenuto nella casa circondariale fiorentina, il terzo dall’inizio dell’anno. Di Puccio: “Così si contribuirebbe a diminuire il sovraffollamento”. La lega chiede a Ministero e Dipartimento di intervenire
Individuare subito un edificio a Firenze da destinare al regime di semilibertà. E’ la richiesta del consigliere delegato dal sindaco per i rapporti col carcere Stefano Di Puccio all’indomani purtroppo del nuovo suicidio avvenuto all’interno della casa circondariale fiorentina di Sollicciano. A togliersi la vita, terzo in un anno, è stato un giovane ventinovenne, da dieci in Italia, impiccatosi a un’inferriata. Era dentro per furto.
“Ad ogni nuovo episodio di suicidio a Sollicciano ci ritroviamo a piangere la perdita di una vita – spiega Di Puccio – e a ripeterci quanto le condizioni del carcere siano inadeguate e difficili per chiunque vi si trovi, detenuti e polizia penitenziaria. Come amministrazione comunale, dopo l’ennesimo caso, vogliamo però rilanciare con forza una proposta, già approvata dal Consiglio comunale: individuiamo da subito un edificio in città. Oggi, chi beneficia di questo tipo di detenzione ed ha trovato un’occupazione, deve rientrare ogni sera in carcere. Con una struttura dedicata potremmo non solo evitare i rientri e quindi contribuire a diminuire l’affollamento di Sollicciano, che è uno dei principali problemi da risolvere, ma anche fornire un domicilio a coloro che potrebbero avere gli arresti domiciliari e invece oggi non ci riescono perché risultano senza dimora. Dobbiamo inoltre fare pressione con l’amministrazione penitenziaria e il Ministero perché venga ritagliata all’interno del carcere una sezione giudiziaria che sia separata dalla sezione penale; si può fare senza dover costruire nuove strutture e sarebbe importante per un inserimento meno traumatico nella vita carceraria per chi viene arrestato ed è in attesa di conoscere il proprio destino. Per combattere il disagio di chi vive nel carcere servono azioni concrete, e il Comune di Firenze le metterà in campo”.
Per Giovanni Galli e Federico Bussolin, rispettivamente consigliere regionale e capogruppo a Palazzo Vecchio della Lega Salvini, “Solo ieri siamo intervenuti per segnalare l’ennesima aggressione ad un agente della Polizia Penitenziaria da parte di un detenuto nel carcere di Sollicciano ed oggi, purtroppo, dobbiamo registrare il suicidio di un recluso, sempre nella stessa struttura. Fatti che testimoniano come la generale situazione carceraria presenti criticità molto gravi (decisamente rilevanti anche nell’istituto di reclusione fiorentino) che comportano il crearsi di episodi particolarmente drammatici, come quello avvenuto in queste ore”. Che poi concludono: “Di tutto ciò e di varie altre problematiche se ne occupino il Dipartimento preposto ed ovviamente il Ministero. Non è più ammissibile che si verifichino, infatti, accadimenti così luttuosi ed anche le reiterate situazioni di violenza nei confronti degli agenti”.