Arrestato un 34enne di origine gambiana. I fatti risalgono ancora allo scorso marzo nella zona intorno al mercato di San Lorenzo
Sale a tre il numero degli indagati nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica fiorentina su una serie di violente rapine avvenute, nel marzo scorso, nella zona intorno al mercato di San Lorenzo (https://www.lamartinelladifirenze.it/rapine-in-serie-al-mercato-di-san-lorenzo-due-fermati-dalla-polizia/). La Polizia di Stato ha infatti eseguito ieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Firenze, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo toscano, nei confronti di un 34enne di origine gambiana, indagato quale presunto “palo” di una di queste violente rapine. Lo stesso mese la Squadra Mobile di Firenze aveva fermato due cittadini gambiani di 21 e 23 anni, indiziati a vario titolo, sulla base degli elementi emersi nelle indagini, di almeno 5 analoghi delitti.
Nello specifico il 23enne è indagato per un solo episodio, mentre tutti e cinque vedrebbero invece implicato l’altro cittadino straniero. Nel provvedimento eseguito ieri, viene ora contestata a quest’ultimo (già in carcere) anche una sesta rapina avvenuta la notte del 24 marzo e messa a segno spruzzando sul volto della vittima del gas urticante. Dopo i delitti di marzo le indagini dei Falchi della Squadra Mobile di Firenze si erano concentrate su una serie di accertamenti tecnici che avevano subito portato a ricostruire i movimenti dei rapinatori, ipotizzando anche come il 21enne fosse solito cambiarsi i vestiti dopo i delitti, verosimilmente per sviare i controlli delle Forze di Polizia.
Tra i fatti oggetto del procedimento figura anche uno avvenuto la notte dell’8 marzo, quando fu rapinata una studentessa americana di 21 anni mentre stava chattando in strada con il telefonino in mano: la giovane fu spinta a terra e derubata del proprio Iphone. Nei mesi successivi, ulteriori sviluppi investigativi hanno portato i Falchi di via Zara ad individuare anche il presunto “palo”, ovvero la persona che dopo aver sorvegliato la zona teatro della vicenda, sarebbe anche intervenuta nella fase finale del colpo, per prendere la refurtiva. Sulla base degli elementi finora raccolti, la Procura della Repubblica fiorentina ha chiesto e ottenuto dal GIP la custodia cautelare in carcere per gli indagati.
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini preliminari e l’effettiva responsabilità delle persone indagate, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.