L’incontro Sindaco-Presidente oggi a Palazzo Vecchio prima della partenza, giovedì, del Patron Viola alla volta degli Stati Uniti
Per il sindaco Nardella si è trattato di un passo in avanti, secondo il presidente Viola Rocco Commisso invece ci vogliono più opzioni, più risposte definitive (compreso anche l’importo del bando di gara) e soprattutto tempi rapidi. L’aveva detto il Patron che ci sarebbe stato un ulteriore incontro con il primo cittadino fiorentino e così è andata.
Un incontro durato circa due ore oggi a Palazzo Vecchio, prima della partenza di Commisso per gli Stati Uniti che avverrà giovedì, nel quale i due principali protagonisti di tutta la vicenda che ruota attorno alla realizzazione di un nuovo stadio (nell’area Mercafir) o dell’eventuale restyling dell’Artemio Franchi si sono confrontati a bocce ferme dopo la conferenza stampa di mercoledì scorso di Commisso che aveva procurato una certa irritazione in Nardella.
Domande tecniche, informazioni, dati: insomma tutto il possibile per rendere ancora più chiara la situazione all’imprenditore italo-americano che forse almeno fino a questo momento tanta chiarezza non l’aveva avuta. Naturalmente per l’amministrazione di centrosinistra l’opzione “regina” rimane quella della Mercafir, ma è proprio lì che Commisso vuole avere ben presente la situazione non disdegnando il possibile restauro del Franchi alla luce anche dell’incontro avuto a Palazzo Pitti con il Soprintendente Andrea Pessina nel quale il Patron Viola, per sua stessa ammissione, avrebbe riscontrato “una tendenza più flessibile”.
“Noi – ha detto al termine Nardella ai cronisti – continueremo a confrontarci con i tecnici della Fiorentina per dare loro tutte le informazioni sulle tasse per la realizzazione dello stadio e per la realizzazione dei volumi commerciali. Tutte informazioni che daremo ovviamente anche a chiunque altro fosse interessato. Da sindaco spero che la decisione della Fiorentina finisca sul progetto di realizzazione del nuovo stadio alla Mercafir. E comunque il presidente sa che anche in futuro dovessero emergere altre opzioni noi siamo pronti a collaborare anche in questo caso. Quello a cui tengo come sindaco è che Firenze abbia uno stadio all’altezza dei tifosi e della città. Sono stato rieletto con il 57% dei voti, nel mio programma elettorale c’ero lo stadio e quindi devo fare anche questo. Sia noi che la Fiorentina vogliamo fare le cose presto: come sindaco di Firenze ci metto la mia faccia e la mia responsabilità politica, ho quindi tutto l’interesse. Se vogliamo prendere questa strada, dobbiamo correre. Credo di aver dato alla Fiorentina qualche elemento positivo su cui riflettere”.
Più abbottonato Commisso: “Come detto fin dal primo giorno – ha aggiunto – la cosa più importante per noi è fare lo stadio, la seconda uno stadio nuovo, la terza farlo a Firenze: quarta cosa c’è un rispetto ‘mutuale’ fra noi e la città tramite il sindaco. Però essendo un imprenditore e il presidente della Fiorentina devo fare quello che è meglio per la Fiorentina. Voglio vedere più opzioni, come si fa il bando, i costi che usciranno: non solo i 22 milioni perché ci sono anche altri costi, e pure i tempi: dobbiamo vedere tutto”.
Ma Commisso non ha chiuso definitivamente la porta al Franchi: “Io considero – ha concluso – Firenze bellissima ma limitata nei posti disponibili per fare uno stadio. Ho visto nella Soprintendenza una tendenza più flessibile. Credo che il sindaco ci possa dare la Mercafir in due anni e non vuole dire che non sia buona, ma forse non è l’ottimale“.