Opposizioni all’attacco nel consiglio comunale di lunedì che avrà al centro ancora una volta la questione restyling del Franchi o impianto nuovo alla Mercafir. Bocci: “Non ha più senso il va e vieni tipo gioco dell’oca”
Question-time, domande a risposta immediata, interrogazioni. Non è difficile immaginare al calor bianco la prima seduta 2020 del Consiglio comunale in programma lunedì 13 gennaio alle 14.15 nel Salone de’ Dugento. E l’argomento principe sarà ancora una volta la questione stadio rilanciata dalla conferenza stampa di mercoledì scorso del Presidente della Fiorentina Rocco Commisso.
Nell’incontro con i giornalisti il Patron Viola aveva lanciato una sorta di “appello” alla politica fiorentina giudicando “troppo cara” la proposta di 22 milioni di euro per la gara di acquisto dell’area Mercafir. Il sindaco Dario Nardella poi, pur ribadendo l’assoluta disponibilità “a dare tutte le risposte che servono sui metri quadrati, sugli ettari, sull’Imu, sui volumi, sulle autorizzazioni, sulle procedure” aveva però sottolineato come il suo ruolo fosse quello di “fare gli interessi pubblici della città, rispettando nel contempo le leggi”.
E in questo clima da tensione continua nel quale non si riesce a intravvedere una soluzione definitiva nell’uno o nell’altro caso – un impianto completamente nuovo oppure restyling del Franchi, con qualche digressione anche fantasiosa come l’idea di costruire un outlet o un centro commerciale da 20mila metri quadrati a due passi dal Comunale smantellando lo stadio del baseball (!) -, sono le opposizioni ad andare fortemente all’attacco della Giunta di centrosinistra che proprio ieri ha dato il via libera definitivo alla variante per la realizzazione del nuovo stadio e del nuovo mercato ortofrutticolo nell’area Mercafir.
“Innanzitutto – spiegano Roberto De Blasi e Lorenzo Masi (M5S) – vogliamo sapere per quale motivo l’opportunità per la progettazione del nuovo stadio o del restyling del Franchi debba essere rivolta esclusivamente allo studio Archea dell’architetto Casamonti. Ma ci sono altre questioni importanti sul tavolo come il futuro riservato all’area Mercafir se la Fiorentina dovesse adoperarsi in scelte alternative, se il Comune intenderebbe avvalersi del ribasso e in quale misura in caso di asta deserta”.
Per il coordinatore del centrodestra Ubaldo Bocci “Firenze è anche il suo stadio. Il va e vieni, tipo gioco dell’oca, tra area Mercafir e restyling del Franchi non ha più senso. Sono sempre stato perplesso sullo spostamento a Novoli perché non risolverebbe i tanti problemi della Società e della città. Inoltre il Franchi senza la Fiorentina, e quindi il suo affitto, sarebbe un costo non sostenibile per le casse comunali. il Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi ha manifestato le mie stesse perplessità dimenticando però che le decisioni arrivano dal suo Sindaco”.
Secco il commento di Jacopo Cellai (F. Italia): “Ancora non sappiamo come saranno riorganizzati gli spazi nel nuovo mercato e quando verrà fatto il trasloco degli operatori mercatali. Non ci sono certezze sulle bonifiche da effettuare e sulle eventuali interferenze con la falda acquifera per quanto concerne i lavori. Non si sa come verrebbe delimitata l’attività della Mercafir rispetto all’ipotetico nuovo stadio. Non si sa come sarebbe gestita la concomitanza tra eventi sportivi e attività della Mercafir in notturna. Come si fa a sostenere che tutto questo si possa fare in quattro anni? Più dei 22 milioni di euro crediamo che a Commisso faccia paura la mancanza di risposte che questa amministrazione continua a dare”.
Conclude Jacopo Alberti consigliere regionale della Lega: “Firenze sta facendo una figuraccia internazionale: non riuscire a trovare una soluzione veloce per la Mercafir o a mediare con la Soprintendenza per il Franchi è da incompetenti. Commisso ha svelato la trappola che stanno cercando di fargli: burocrazia esagerata, costi esorbitanti, volontà di controllare un investimento a cui tiene come tiene alla Fiorentina. Lo stadio deve rimanere a Firenze. Se Nardella non riesce a trovare una soluzione ‘fast fast fast’ e perde l’opportunità dello stadio deve dimettersi per manifesta incapacità”.