Il 3 settembre a Vicchio la 21esima edizione della Marcia che quest’anno avrà un significato ancora più forte e profondo per via della guerra che si sta combattendo in Ucraina
A Barbiana nel nome della pace e della non violenza. E’ l’attualità dell’insegnamento di don Milani, che ancora oggi parla e offre spunti di riflessione sui temi del presente. “La Pace. Tra non violenza e resistenza” è il tema della 21esima edizione della “Marcia a Barbiana” che si terrà a Vicchio sabato 3 settembre.
L’iniziativa è stata presentata nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati dal Governatore della Toscana Eugenio Giani insieme al sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa, al presidente dell’istituzione culturale don Lorenzo Milani, all’associazione Gruppo Don Lorenzo Milani di Calenzano, al presidente del consiglio comunale di Firenze Luca Milani. Giani ha invitato “tutti gli uomini di buona volontà a partecipare il 3 settembre a questo evento, che è un messaggio valoriale di straordinario significato di cui la Toscana è orgogliosa perché è proprio da questo territorio che Don Lorenzo Milani ha saputo trarre le energie, gli stimoli, le riflessioni che l’hanno reso punto di riferimento di una chiesa riformata, ma soprattutto di una laicità che attraverso i valori religiosi trova i suoi significati in Italia e nel mondo”.
Il 3 settembre il ritrovo è in piazza Giotto alle 8,30. Alle 9 la partenza per raggiungere (a piedi o con bus navetta) il lago Viola per poi, alle 10,30, incamminarsi verso la piccola località di Barbiana, fino alla chiesetta e la canonica dove il priore dette vita alla scuola di Barbiana. Qui, alle 11,30, dopo i saluti istituzionali avrà luogo una “riflessione” del presidente del Comitato per il centenario della nascita di Don Lorenzo Milani, Rosy Bindi, e di Mons. Giovanni Paccosi, Vicario per la Pastorale della Diocesi di Firenze.
Nei 44 anni in cui visse, era nato nel 1923 e morì nel 1967, don Lorenzo lasciò un segno un segno inconfondibile. “Figura di riferimento nei valori cattolici – ha continuato Giani -, con un impostazione riformista, sollecitava la chiesa perché potesse raggiungere i cuori, i sentimenti, la spiritualità delle persone con quell’autenticità che il messaggio cristiano vuole”. Divenne un personaggio scomodo e in quella chiesetta di montagna in cui fu relegato, difficile da raggiungere, partì il suo messaggio potente, innovativo.
Il prossimo anno saranno 100 anni dalla nascita di don Milani e la Regione insieme al Comune di Vicchio sta pensando ad eventi, iniziative e a costituire un Comitato con tutti i soggetti coinvolti per celebrare il priore di Barbiana. Per il sindaco di Vicchio “il messaggio di don Milani è un messaggio forte, dirompente, attualissimo. La Marcia a Barbiana sarà nuovamente l’occasione per ribadirlo, per riflettere, per richiamare l’impegno a essere portatori di pace, soprattutto in questo periodo storico che stiamo vivendo”.