Fortissima l’insoddisfazione di Governatore e Sindaco dopo l’incontro a Roma sul nodo fiorentino dell’Alta Velocità con i vertici di Ferrovie che spiegano lo slittamento con i rincari di energia e materie prime
Il primo sarebbe anche disposto a stendersi in mezzo ai binari. Il secondo magari sulle traversine non ci andrebbe molto volentieri. Ma su una cosa il Governatore toscano Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella sono d’accordo: la grande insoddisfazione al termine dell’incontro con i vertici di Ferrovie dello Stato e Rfi sulla questione del nodo fiorentino dell’Alta Velocità ferroviaria. Slittano infatti all’aprile 2023 i lavori della talpa meccanica per scavare il tunnel sotto Firenze con la data prevista per la chiusura del cantiere Tav che se andrà bene scivola al 2028 salvo ulteriori sorprese. Colpa, affermano dalle Ferrovie, dei rincari di materie prime ed energia.
“Insopportabile – dicono insieme – per i toscani assistere a continui rinvii e ad un andamento così frammentario dei lavori da parte delle Ferrovie dello Stato e Rfi. Abbiamo sollecitato una maggiore considerazione dell’importanza del nodo di Firenze. Del mancato utilizzo del tratto ferroviario sotterraneo, ne risente tutto il sistema del rapporto pendolare e regionale per il quale la Regione Toscana paga a Trenitalia più di 300 milioni l’anno di contratto di servizio. Sono sempre più numerosi i treni in alta velocità che vanno direttamente da Roma a Milano o che si fermano solo a Bologna. Lo stato dei cantieri già molto avanzati in via Circondaria, in viale Belfiore, come a Campo di Marte rappresenta agli occhi dei cittadini uno stato di degrado. Dal 1996 quando fu siglato il primo accordo di programma fra Regione, Comune e Stato sono trascorsi 26 anni e non si è colta nemmeno l’opportunità del Pnrr per accelerare e realizzare il tunnel Alta velocità su Firenze”.
Sindaco e Governatore dunque sono decisi a non mollare e a lottare con fermezza e determinazione chiedendo che siano individuate anche nuove soluzioni tecniche perché non sono più tollerabili ritardi e rallentamenti dei lavori di un’opera strategica a livello nazionale. “Ci aspettiamo di più sui tempi di realizzazione – aggiunge Nardella – e sono ancora insufficienti le rassicurazioni sulla realizzazione del people mover tra la stazione Foster e Santa Maria Novella. Ci aspettiamo inoltre che arrivino il prima possibile alla città i 60 milioni di euro che mancano dei 90 previsti nella convenzione tra Comune di Firenze e RFI firmata nel 2011, che servono per realizzare le opere correlate al sottoattraversamento. Noi vigileremo con la massima attenzione, anche perché da maggio i lavori sul cantiere della stazione Foster sono sostanzialmente interrotti e devono riprendere quantomeno per la manutenzione straordinaria del cantiere e della parte di opera già realizzata, per evitare ammaloramenti e quindi ulteriori spese”.