Ai clienti dei tre centri benessere che gestivano in città proponevano anche prestazioni particolari in cambio di pagamenti supplementari che finivano direttamente alle conduttrici dell’attività
Gestivano tre centri di massaggi in città. Ma il relax che proponevano ai loro clienti non si limitava soltanto alla cura e al benessere del corpo, andava ben oltre. Per questo di tre donne di origini cinesi sono state indagate per esercizio di una casa di prostituzione e per sfruttamento e reclutamento ai fini di prostituzione e messe agli arresti domiciliari a seguito di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Firenze su richiesta della Procura. Tutto è partito da una serie di controlli nei tre centri benessere, pubblicizzati anche su alcuni siti web e assiduamente frequentati, effettuati dagli uomini del 2° Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza fiorentina.
Sulla base degli elementi di prova sinora raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa vagliata dal GIP, i finanzieri avrebbero rilevato che durante le sedute condotte da giovani operatrici, sarebbero state proposte ai clienti dei centri massaggi prestazioni particolari in cambio di pagamenti extra, riversati poi per la maggior parte a quelle che sono state ritenute le conduttrici delle tre attività e ora sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.